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Per gli azzurri un attendismo a volte disarmante

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I tre hanno avuto a disposizione l'occasione di far fuori Rujano sul Catria e soprattutto Di Luca sul Monte delle Cesane. Ma in entrambi i casi i big non hanno preso iniziative. Mentre nel caso del venezuelano mancavano in effetti molti chilometri alla fine (80), di fronte a un Di Luca in difficoltà a 40 dal traguardo sarebbe servito il coraggio di decidere: mettersi a tirare in maniera determinata, ricacciare indietro Danilo, eliminare subito dalla contesa uno dei pretendenti alla maglia rosa. Tantopiù che Lampre, Discovery e Csc erano in formazione d'assalto (di lì a poco i gregari di Cunego si sono messi a inseguire in maniera forsennata i fuggitivi di giornata). Ovviamente non facciamo il tifo contro Di Luca, anzi siamo contenti che si sia salvato perché è sempre un protagonista in più per il Giro. Ma dal punto di vista tattico non si può non sottolineare quest'errore di Basso, Cunego e Savoldelli e dei loro ds. E il cincischiare delle squadre più forti conferma in parte un sospetto: che tutti abbiano un po' di timore per la durezza di questo Giro, e allora ci pensano due volte prima di fare il passo più lungo della gamba a tanti giorni di distanza da Milano?Ma.G.

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