Nella battaglia tra le due Case stavolta contano i comprimari
Questa volta, infatti, sia Fisichella, sia Massa hanno compiuto entrambi il loro dovere; quanto si attendevano le rispettive squadre. Su di un circuito, quello di Barcellona, dove i sorpassi non sono impossibili, ma comunque difficili, per la Renault partire davanti a tutti rappresenta un vantaggio non indifferente, con la possibilità per i suoi piloti di andare in fuga e di evitare che una indovinata strategia del box Ferrari possa rovesciare le sorti della corsa. Ma la Rossa, nonostante la delusione di ieri, non parte battuta, considerando, fra l'altro, che un peso determinante lo avranno le gomme, nella competizione infinita fra Michelin e Bridgestone. E' evidente che nel gioco delle parti il ruolo riservato a Fisichella e a Massa sarà quello di scudieri. Più delicata, in ogni caso, la posizione del nostro Fisico, che dovrebbe guardare le spalle ad Alonso, ma che in cuor suo spera di riuscire a ritagliarsi, Briatore permettendo, una domenica da protagonista assoluto. Al contrario, il brasiliano della Ferrari sa perfettamente che dovrà mettersi al servizio di sua maestà Schumi. L'obbiettivo, vincere l'ottavo titolo mondiale e poi appendere il casco al fatidico chiodo all'apice della carriera. Alle spalle di Renault e Ferrari continua ad esserci il vuoto. A rallegrarsi, almeno per quanto raccolto nelle qualifiche, la solita Honda, con Barrichello per la seconda volta consecutiva più veloce di Button, destinati, comunque, l'uno e l'altro a sparire di scena nel corso del Gran Premio, in quanto dispongono di una vettura dal modesto rendimento sulla distanza. Poi la Toyota, senza dubbio in ripresa, e visto il budget di cui è fornita ci mancherebbe altro, ma che soffre di un inguaribile peccato originale: troppa confusione nella gestione del team. Una situazione imbarazzante che Trulli sembra soffrire più di Ralf Schumacher. Crisi nera, infine, per la McLaren-Mercedes, attesa alla riscossa dopo ogni Gran Premio e che, invece, ieri ha evidenziato quanto le sue prestazioni siano deficitarie. Montoya non è rientrato neppure fra i primi dieci, tagliato fuori dal round decisivo per la caccia alla pole position, mentre il sempre più sconsolato Raikkonen si è dovuto accontentare di un piazzamento davvero inadeguato per le sue ambizioni. Certo, ormai, il divorzio a fine anno, con prossima destinazione Ferrari o Renault.