Spalletti: avanti con calma
Siro,nel giro di quattro giorni. Quella di stasera è una finale a tutti gli effetti ed è senza dubbio la più importante nella carriera del tecnico giallorosso. «Sappiamo - racconta Spalletti - che dovremo andare lì per fare gol ma questo non ci spaventa. Ha ragione chi dice che l'Inter ha la Coppa in tasca ma è possibile ribaltare questa situazione attraverso i comportamenti avuti quest'anno». Contro Palermo e Chievo i giallorossi hanno ottenuto due pareggi segnando, rispettivamente, 3 e 4 gol. «Firmerei per il 5-5 contro l'Inter - dice scherzando - basta che non ci sia il trucco dietro. A me, comunque, basterebbe vincere, non stravincere». Alla vigilia si parla di una Roma più affamata rispetto ai nerazzurri. «È vero - ammette Spalletti - ma nella gara d'andata, ad esempio, a causa della voglia di fare tutto subito abbiamo fatto confusione. Non dobbiamo andare li allo sbaraglio». Totti si, Totti no. La febbre del capitano è passata e il dubbio legato alla sua presenza in campo torna d'attualità. «Prima o durante - dice l'allenatore - sarà della partita. Bisogna vedere quale sarà la scelta meno infelice. Okaka ha fatto bene contro il Treviso, Nonda è cresciuto, il suo ginocchio sta bene e questo è un vantaggio, anche se la sua condizione fisica va migliorata». Morale della favola: Spalletti non vuole sbilanciarsi. Neanche su De Rossi, che fino a ieri non aveva ancora smaltito la febbre. «Nonostante il dottor Brozzi gli sia stato sempre dietro non è guarito. Cercheremo di recuperarlo...in aereo». Spalletti ha voglia di scherzare e questo è comunque un bel segnale per la Roma. Nel generale «abbottonamento» sulla formazione, un'indicazione su Mancini viene fuori: «Inizialmente me lo immagino esterno». Ma qualche istante dopo Spalletti mischia ancora le carte. «Per il ruolo di trequartista ho tre opzioni: Tommasi, Totti e Mancini. E anche Kharja non è male in quel ruolo». Chi voleva indicazioni sugli undici titolari di stasera resta totalmente deluso. L'ultima battuta di un sorridente Spalletti è su Tommasi. «Mi ha fatto capire di essere un elemento particolare quando, prima di firmare, mi ha voluto conoscere di persona. In quella circostanza ho capito la sua profondità».