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Federer e Rusedski eliminano gli azzurri

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Roddick e Santoro ok

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Infatti Stefano Galvani e Potito Starace avevano già perso incontri nei quali non erano certo favoriti ma che, almeno per quanto riguarda Galvani, non erano proprio perduti in partenza per due buone ragioni. Galvani quattro anni fa, prima dell'incidente nel quale ha rischiato di perdere un occhio, proprio in questo torneo aveva battuto il mancino canadese Greg Rusedski in tre set, sfruttando la sua migliore attitudine alla terra battuta. Tuttavia questo Rusedski deve avere imparato, in tarda età (ha 33 anni), i segreti dei campi rossi se al turno precedente aveva battuto uno spagnolo doc come Tommy Robredo. Galvani ha giocato una buona partita ma alla fine era più deluso per il risultato che contento della buona ed incoraggiante prestazione. Starace, l'unico tennista che non ha un cognome (lo chiamano Potito tutti, anche gvli stranieri), aveva incontrato Federer a Gastaad due anni fa perdendo onorevolmente in tre set. Ieri ha rischiato il k.o. perché all'inizio Federer gli è scappato via fino ad avere una palla per il 5 a 0. Poi, con l'aiuto involontario del suo grande avversario ma soprattutto grazie ad alcune coraggiose soluzioni, Potito è entrato in partita ed ha perso il primo set per 6-3. Nel secondo però ha fatto ancora meglio costringendo il campione al tie-break. Qualche spettatore osservava: ìse Federer gioca così non arriva in finale" ma non è la prima volta che un giocatore trova la migliore condizione durante il torneo, inoltre la qualità del fuoriclasse è di misurare non tanto il proprio impegno ma il suo rendimento in funzione dell'avversario. Farà certamente meglio contro Radek Stepanek, che ha superato un avversario impegnativo come il finlandese Nieminen. L'ultima presenza italiana nel torneo è sparita quando Filippo Volandri, che peraltro aveva un compito proibitivo, è stato nettamente sconfitto da Rafael Nadal in una partita che ha richiesto solo 68 minuti. Nadal ha dominato il primo set (6-1 in 26 minuti) poi Volandri è riuscito a portarsi in testa per 2 a 1, 0-40 servizio Nadal ma non è riuscito a sfruttare quelle opportunità, ha finito per cercare soluzioni troppo difficili ed ha dovuto arrendersi. Quindi a conclusione della terza giornata e del secondo turno non abbiamo più italiani. Ciu rimane la consolazione di avere ritrovato il pubblico ma a questo pubblico dovremo dare presto un campione se vogliamo conservarlo. E' un peccato che molti spettatori attirati da Galvani e da altri incontri abbiano trascurato l'esibizione, perché di questo si è trattato, di Fabrice Santoro che ha battuto lo slovacco Hrbaty con il solito repertorio di colpi inventati e di soluzioni intelligenti. Andy Roddick se potesse non giocherebbe i tornei sulla terra battuta ma si è limitato a ridurre il suo programma, quindi ha saltato Montecarlo e Barcellona ma è venuto a Roma dove pure non aveva mai ottenuto importanti risultati. Ieri l'americano, che tre anni fa è stato numero uno dopo aver vinto l'Open degli Stati Uniti, ha dovuto correre molto per raggiungere le molte palle corte usate da Marcos Baghdatis, il cipriota che era stato la rivelazione, nel gennaio scorso, dell'Open d'Australia. Alla fine però Roddick è riuscito a girare una partita che ha subito un'interruzione di un decina di minuti per un malore che aveva colto uno spettatore. Per fortuna degli spettatori e dello spettacolo sono rimasti in gara quattro giocatori interessanti e di buona qualità. Si tratta del croato Mario Ancic, che si sta riprendendo da un infortunio che gli ha impedito di giocare in Coppa Davis (l'aveva vinta l'anno scorso insieme a Ljubicic), del boemo Tomas Berdych , del francese Gael Monfils e di Nicolas Almagro, ultimo prodotto dell'inesauribile filone spagnolo. Ha perso invece quella testa matta di Marat Safin, un campione che quando gioca bene può battere

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