di ALESSANDRO FUSCO TIRRENIA come Wellington o Cardiff, la palla ovale tricolore insegue i migliori: ...
Parole e musica del presidente federale Dondi che ha presieduto la presentazione dell'Accademia del rugby italiano, ulteriore passo sulla via dell'avvicinamento al livello d'eccellenza del rugby mondiale: «L'Accademia sarà un vero e proprio master per giovani rugbisti». La federazione ha deciso di servirsi della struttura di Tirrenia come sede per l'Accademia, e si avvarrà delle vicine città di Pisa per gli studi universitari e di Livorno per i licei: «In accordo con le famiglie, abbiamo stabilito che la formazione scolastica dovrà avere lo stesso peso di quella sportiva» chiosa Dondi. Il progetto, che partirà da settembre prossimo, prevede la selezione di un gruppo di 30 giovani, prevalentemente nati nel biennio '87-'88, che lavoreranno a Tirrenia dal lunedì al venerdì alle 11 del mattino, quando faranno rientro presso i club di origine per partecipare ai rispettivi campionati. La struttura tecnica sarà composta da personale federale con dirigenti, tecnici, preparatori e la collaborazione di nutrizionisti e psicologi. La supervisione tecnica è stata affidata all'ex-ct azzurro George Coste che ha dominato la scena della conferenza stampa col piglio dei tempi delle storiche vittorie che trascinarono l'Italia nel Sei Nazioni. Coste si è presentato con un quaderno di appunti e, piantando i suoi occhi sull'uditorio, ha messo in chiaro alcuni concetti-base: «Ho l'onore di essere al servizio del rugby italiano e di guidare l'Accademia con l'obiettivo di migliorare il livello del movimento». Il condottiero è tornato.