Terremoto Gea, altri indagati a Roma
Contestata l'illecita concorrenza con minacce. Verranno ascoltati i calciatori Baiocco, Tedesco, Gatti e Blasi
Questa volta però non tra i «big» del mondo del calcio, ma tra i figli d'arte. Tra coloro che comunque ricoprono cariche direttive nelle società più «esclusive» del pallone, che lavorano a «tutto campo» in uno degli ambienti sportivi più prestigiosi e allo stesso tempo delicati. Una guerra che ha infatti convinto la magistratura romana a iscrivere sul registro degli indagati Chiara Geronzi, figlia del presidente di Capitalia. Una scelta che sarebbe stata presa in dai pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia in seguito alle accuse avanzate da suoi coetanei: Riccardo e Alessandro Gaucci, nell'ambito dell'inchiesta sul crac del Perugua. Entrambi avrebbero confermato quanto riferito dal padre Luciano, cioè che Geronzi era presente durante le trattative sul calciatore della Lazio fabio Liverani. Ma non finisce qui la spy story dei figli d'arte. Nel mirino della Guardia di Finanza sarebbe finito, per ora senza nessuna contestazione, il figlio di Franco Zavaglia, amministratore delegato della gea ed ex procuratore di Francesco Totti, anche lui iscritto sul registro degli indagati insieme con Chiara Geronzi. Le Fiamme Gialle hanno infatti ricevuto dai pm romani il compito di effettuare accertamenti sul figlio, Emiliano Zavaglia, procuratore della società Gea, su tre collaboratori del genitore. Sarà ascoltato invece il procuratore sportivo Stefano Antonelli, come persona informata sui fatti. La figlia delnumero uno di Capitalia e l'ad della società Gea devono dunque rispondere del reato che è stato già contestato a un'altra coppia doc, Luciano Moggi e il figlio Alessandro: illecita concorrenza tramite minacce e violenza. I sostitutiprocuratori della capitale hanno deciso di iscrivere sul «modello 21» i due nuovi nomi del mondo calcistico dopo aver esaminato le intercettazioni telefoniche disposte dalla procura di Torino, registrazioni che avevano preso di mira i veriti della Juventus. Il prossimo passo della magistratura romana sarà adesso quello di prendere in esame le posizioni degli arbitri finiti nel «polverone», Luca Palanca, Marco Gabriele, Stefano Farina e Massimo De Santis. Il motivo? La procura di Roma vuole capire quali sono stati i rapporti tra i «fischietti» e la società Gea. Per avere un quadro ancor più completo sulla situazione giudiziaria che sta giorno dopo giorno macchiando lo sport più amato in Italia, la magistratura romana e quella napoletana si incontreranno per fare il punto sul corso delle indagini che hanno portato all'iscrizione dei «big» del mondo calcistico. Ieri intanto si sono incontrati i pm torinesi e quelli napoletani a Roma. «Io lo avevo detto tantissime volte - ha tuonato dall'altra parte del mondo Luciano Gaucci - ma tutti dicevano che a parlare era "quel ciarlatano di Gaucci". Adesso finalmente si sono accorti che quello che dicevo era vero, ma è soltanto una piccola parte perché ancora cisono tante altre cose da dire e da fare e tante teste che hanno fatto male al calcio devono ancora cadere». Secondo «Lucianone»,che parla dall'isola di Santo Domingo, in Italia siamo soltanto davanti alla punto di un iceberg, il peggio dovrebbe ancora arrivare. «Finalmente ora il gioco del calcio che ha fatto sperare tanti giovani - ha detto Gaucci senior - potrà essere più pulito, più serio, più giusto. È un punto di partenza importante, sio sta cercando di eliminare il cancro del calcio giostrato da poche persone che controllavano tutto». I pm romani hanno inotre delegato la Finanza a sentire, come persone informate sui fatti, i calciatori Baiocco, Blasi, Tedesco e Gatti. Davide Baiocco, il 31 gennaio del 2002, passò dal Perugia alla Juventus cambiando procuratore e affidandosi ad Alessandro Moggi. E fu il suo ex agente, Gianni Allegrini, a denunciare che il centrocampista sarebbe stato costretto a disdire il mandato durante la trattativa. Baiocco, che adesso gioca nel Catania e che ha cambiato nuovamente procuratore, ha precisato di non aver ricevuto pressioni da alcuno e che l'interessamento nei suoi confronti da parte della Juve c'era a pre