La smania di Francesco ha convinto il tecnico
Per chiudere il calendario degli appuntamenti ufficiali restano le due ravvicinate esibizioni a San Siro, la prima contro il Milan per il congedo dal campionato, la seconda con l'Inter nella finale di ritorno della Coppa Italia. Ma soprattutto ci sarà da salutare il ritorno in campo di Francesco Totti: giocherà dal primo minuto, due mesi e mezzo dopo quel maledetto infortunio sofferto contro l'Empoli, in netto anticipo perfino sui più ottimistici auspici della società ma anche dei medici. Dunque il capitano ha vinto il suo personalissimo braccio di ferro con Luciano Spalletti, che aveva fin qui privilegiato la politica della cautela. Ha dovuto scontrarsi, il tecnico, con la smania del suo fuoriclasse: convinto, Totti, che soltanto un veloce approccio al clima agonistico avrebbe potuto mettere al sicuro la sua partecipazione alla Coppa del Mondo, nonostante i primi blandi contatti con partitelle del tutto svelenite avessero evidenziato una condizione tuttora approssimativa. Dopo la panchina in Coppa Italia, ecco dunque una maglia da titolare in campionato, nell'ultima partita interna, che ha il solo vantaggio di non promettere toni agonistici esasperati. A Roma scende infatti il Treviso, che la matematica ha condannato da un mesetto, ma che da metà campionato era già praticamente in Serie B, nonostante molte operazioni di mercato, più patetiche che produttive. I veneti avranno il vantaggio, in questa loro penultima esibizione tra le grandi del calcio, di giocare con la serena disinvoltura di chi nulla ha da perdere: rappresentando dunque un piccolo pericolo per una Roma che questa volta deve veramente raschiare il barile per mettere in campo una formazione dignitosa. Se è vero, infatti, che ritrova Totti, e sia pure in versione forzatamente ridotta, è altrettanto vero che le squalifiche di Mancini, Mexes, Perrotta e Dacourt, alle quali vanno aggiunti gli infortuni di Aquilani e Chivu, costringono Spalletti all'ennesima improvvisazione, e stavolta con ricorso massiccio anche alle seconde linee che finora hanno trovato soltanto modesto impiego, come Kharja e Alvarez, e forse anche il bimbo Okaka, magari part-time. Questa pesante emergenza non modifica, logicamente, un pronostico a senso unico, ma insomma tutto diventa meno scontato, perché gli avversari, probabilmente rispettosi nei confronti dell'incolumità di Francesco Totti, giustamente non saranno disposti a fare ulteriori concessioni. Preso atto di quanto sia difficile la rincorsa alla Fiorentina, la folla saprà comunque ringraziare con la più convinta delle standing ovation questa squadra che ha fatto miracoli e che ha regalato al suo tifo una parentesi indimenticabile: con la rimonta, con il record di vittorie, ma soprattutto con lo spettacolo che tutta l'Italia calcistica ha calorosamente applaudito.