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Agli Internazionali i primi tredici tennisti del ranking: e stavolta c'è anche Federer

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La capitale sogna una finale tra lo svizzero numero uno al mondo e il giovane Nadal

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A mia memoria (che è lunga perché ho giocato questo torneo nel 1957, 49 anni fa) non era mai accaduto che fossero presenti tutti i primi tredici giocatori del mondo. Se si ha la pazienza di controllare l'ultima classifica sfornata dal computer dell'ATP troviamo che i primi due assenti importanti (sono nomi di prestigio ma non credo sarebbero stati protagonisti) sono l'australiano Lleyton Hewitt, numero 14, e l'americano Andre Agassi, numero 15. Gli altri ci sono tutti ma soprattutto gli organizzatori (e non solo loro) hanno tirato un sospiro di sollievo quando l'altro giorno ha fatto il suo ingresso al Foro Roger Federer, il primo giocatore del mondo. L'anno scorso Federer era rimasto a casa, ufficialmente per un leggero infortunio, in realtà perché aveva pensato che giocare di fila Montecarlo, Roma ed Amburgo alla vigilia del Roland Garros, il torneo che ha la priorità nelle sue ambizioni, fosse troppo pesante. Federer a Roma non ha grandi precedenti. Nel 2003 ha perso, da favorito, la finale contro il non irresistibile Felix Mantella, probabilmente il più debole vincitore degli Internazionali. Nel 2004 ha perso al secondo turno da Albert Costa, in precedenza era stato eliminato al primo turno da Medvedev nel 2000 e da Gaudenzi nel 2002 mentre nel 2001 lo aveva fermato al terzo turno il sud-africano Ferreira. Inutile nascondere che il sogno di tutti gli appassionati è quello di avere domenica prossima di fronte sul centrale del Foro Italico Federer e Rafael Nadal, che è il detentore del titolo e che ha battuto Federer per la quarta volta in cinque incontri pochi giorni fa nella finale di Montecarlo. La sola situazione per la quale il pubblico potrebbe rinunciare volentieri all'opportunità di una finale extra-lusso sarebbe l'eliminazione di Nadal da parte di Filippo Volandri, il nostro più forte giocatore, al secondo turno. Infatti il sorteggio svoltosi ieri a mezzogiorno ha proposto questa curiosa situazione. Volandri incontrerà infatti al primo turno la grande speranza del tennis britannico, lo scozzese Andy Murray, che è un buon giocatore ma che, a parte la giovane età (compirà 19 anni tra una settimana), si trova probabilmente meglio sulle superfici veloci. Comunque se Volandri rispetterà il pronostico troverà subito dopo il vincitore dell'incontro più interessante tra i 32 del primo turno, vale a dire il derby di Majorca tra Rafael Nadal e Carlos Moya. Questa partita ha un precedente molto recente perché Moya ha battuto Nadal nel secondo turno al torneo di Key Biscayne qualche settimana fa. Complessivamente i due giocatori si sono affrontati quattro volte ed il bilancio è di due successi per parte. In attesa di conoscere l'esito delle qualificazioni, il tabellone principale comprende sette giocatori italiani, tre ammessi di diritto, quattro come wild card. Ne avremmo potuti avere uno di più se Daniele Bracciali avesse conquistato con qualche settimana di anticipo il suo attuale numero 51 in classifica, raggiunto grazie alla vittoria ottenuta a Casablanca. In questo momento Bracciali è in classifica il secondo italiano dopo Volandri (numero 45) ma davanti a Seppi (56) e Sanguinetti (59). Bracciali ha avuto in sorte al primo turno il tedesco Kiefer, che l'anno scorso fu sconfitto al Foro Italico da Volandri. Sanguinetti affronterà un giocatore proveniente dalle qualificazioni, Bolelli, una recluta, troverà il mancino spagnolo Verdasco, ci saranno due russi per Storace (Tursunov) e per Seppi (Youzhny) e l'inglese Henman per Di Mauro. Come ho scritto qualche giorno fa il Foro Italico si è rinnovato e ripulito, tuttavia è inaccettabile che nella prima giornata per alcune ore gli appassionati che erano venuti per assistere alle qualificazioni non abbiano potuto sapere chi fossero i giocatori in campo. Infatti i tabelloni dicevano che il giocatore 1 stava giocando contro il giocatore 2. Ora se in campo ci fossero st

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