Chiesti 7,5 milioni per Mauri, Cribari e Pandev
Il nodo è legato alla comproprietà del macedone, che ai friulani fa gola, eccome. Primo perché Galeone, che l'ha già allenato ad Ancona vorrebbe costruire il nuovo attacco partendo proprio dal giovane fantasista. Poi perché ci sono altre offerte (tra cui quella del Werder Brema) che testimonia l'esplosione del giocatore sotto il profilo tecnico. L'Udinese l'ha seguito a lungo e ha spiegato alla Lazio di essere disposta a rinnovare la comproprietà, a patto che nella prossima stagione Pandev giochi in bianconero. Un rompicapo stavolta di difficile risoluzione. Almeno con le vie diplomatiche. Servono i soldi, almeno 7,5-8 milioni, questa la valutazione che dà il club friulano delle tre comproprietà. Il puzzle potrebbe essere così ricostruito: 2 milioni per Cribari, poco più di 2 per Mauri e poco meno di 4 per Pandev (l'anno scorso la sua comproprietà fu valutata 3 milioni nell'operazione Pizarro). Nei primi sondaggi effettuati tra i club, la Lazio, di milioni, è arrivata a offrirne 5 globalmente. Dalla sua ha almeno le volontà dei giocatori, che attraverso i loro manager professano ottimismo sulla risoluzione della querelle. Così Pallavicino, procuratore di Goran Pandev, su RadioIncontro: «Il mio assistito è soddisfatto dei compagni e del presidente. La sensazione che ho è che le due società stiano cercando di raggiungere un accordo per evitare di arrivare alle buste. Lotito, infatti, lo considera l'elemento da cui ripartire per costruire anche la Lazio del prossimo anno, e l'Udinese da parte sua, ha voluto fortemente inserire la metà del giocatore nella trattativa che ha portato alla cessione di Pizarro, proponendogli inoltre un contratto quinquennale a cifre piu' vantaggiose di quelle che attualmente percepisce alla Lazio». Gonzaga, manager di Mauri, parla di percentuali: «Penso ci siano buone possibilità che Mauri possa rimanere alla Lazio. I rapporti tra i due club sono buoni e molto intricati, visto che ci sono diverse trattative in ballo. Credo che alla fine faranno un discorso complessivo. Come in tutte le cose la volontà del calciatore conta molto ma l'Udinese è un club preciso nei suoi affari e raramente fa sconti. Altre società mi hanno chiesto Mauri, ma a oggi, do al 70% la permanenza di Mauri alla Lazio». Ancora silenzio, assordante, da parte della società su Di Canio. Dopo lo sfogo su «Il Tempo», il giocatore è tornato a parlare alla «Voce della Nord». Chiede la verità, anche perché l'11 maggio dovrà sostenere l'esame orale da tecnico (patentino di seconda) a Coverciano. La sua volontà è giocare un altro anno e farlo nella Lazio, per questo congelerebbe il discorso e lo rimanderebbe di un anno. Lotito, l'unico a tentennare, rimane in silenzio. Nuovo contatto per Peruzzi, attesa sul fronte-Zauri e nessuna novità su Ledesma. Dabo conferma: «La proposta della Lazio è insufficiente, tratto col Manchester City». Piacciono sempre Tonetto e Makinwa. Società: spunta Bressanone tra le varie opzioni (insieme a Innsbruck, Val Gardena, Vigo di Fassa e lo Stelvio). Il club «studia un piano di rafforzamento patrimoniale» per garantire continuità aziendale. Lo afferma la Deloitte, società di revisione: la manovra avverrà con la valutazione e rivalutazione di vari asset (marchio compreso). Titolo in flessione: -0,89%.