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di SIMONE VITTA ISTANBUL — Veloce al primo assaggio delle libere, assai meno nel corso della seconda sessione.

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Cosa sia esattamente lo sa il solo Rossi, al paddock non resta che pensare che Valentino - ad Istanbul in compagnia della fidanzata Arianna - abbia veramente ereditato con lo sponsor e il colore giallo canarino che fu del suo arcirivale Max Biaggi anche un morbo misterioso. Che sia solo il famigerato «chattering» o altro non è dato sapere. Vale non digerisce molto il tracciato turco, soprattutto le ultime curve che ha già bollato come un dispetto ai piloti fatto dal progettista tedesco Tilke, l'architetto che ha firmato le più moderne piste del mondo, da Sepang e Shangai. Pista indigesta o altro non cambia il risultato. Per Rossi il problema del venerdì non è stato il «chattering» ma la mancanza di grip sofferta dopo aver modificato nel pomeriggio la ciclistica della sua Yamaha che, al mattino, gli aveva consentito di stare agevolmente tra i primi della classe. Un errore o una serie di piccoli errori. Cose che Rossi e la sua armata di meccanici possono tranquillamente mettere a posto per le ultime prove libere e l'assalto alla pole. Sempre che Rossi riesca a trovare, soprattutto su un asfalto che diventerà più gommato e di pari passo veloce, la necessaria aderenza. Intanto la Honda vola e, come sostiene Valentino, è forse la moto più facile e veloce da mettere a punto. La migliore è stata quella di Hayden, autore del giro veloce in 1'53"623, seguita dalla moto clienti del giovane Stoner (1'53"861), scivolato senza riportare conseguenze nel turno pomeridiano, e dall'altra moto buona di Melandri (1'53"971). Ma la sfilza delle moto di Tokio non finisce qui, visto che anche gli spagnoli Pedrosa e Elias sono riusciti ad inserirsi nella zona alta della classifica delle libere. Rispettivamente quarto e quinto. Dietro alle cinque Honda s'è piazzata la prima Yamaha, con Colin Edwards, seguita dalla Ducati di un Loris Capirossi (1'54»055) ancora intento a imparare i segreti del tracciato turco e, a dirla tutta, a trovare con la Bridgestone la soluzione migliore per la corsa. Davanti a Rossi (1'54"662) si sono piazzati pure Hopkinks, Gibernau e Tamada. Valentino, comunque non dispera. Ha qualche idea sul da farsi, certo non un telaio nuovo di zecca come si era ventilato. Sulla moto numero 1 adotta una ciclistica rinforzata già utilizzata nella vittoriosa gara del Qatar, sulla seconda un'altra ciclistica con soluzioni ancora diverse. Ma Rossi, si sa, è abituato a pescare conigli dal cilindro. Nella prima sessione cronometrata delle due classi di minor cilindrata gli azzurri hanno sfiorato la provvisoria pole-position. Dietro all'autore del giro più veloce della quarto di litro, lo spagnolo della Aprilia Lorenzo si sono infatti piazzati il sammarinese De Angelis e il forlivese Dovizioso, il pilota più veloce della classe mediana nelle libere della mattinata. Settimo Simoncelli con la Gilera, nonostante una innocua caduta rimediata nelle prime prove libere. Analogamente la prima sessione di prove ufficiali della classe 125 ha visto svettare l'iberico Bautista sul riminese Pasini e sul romano Corsi. Oggi le qualifiche (dalle 13 diretta della Motogp su Italia Uno ed Eurosport)

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