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Ronaldinho stavolta tenta le magie ma non lascia il segnoKakà suona la carica, Gattuso combatte

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L'impresa non è stata centrata. Il Milan torna da Barcellona senza il biglietto per la finale di Parigi. Dispiace. Perché i rossoneri hanno giocato una buona partita senza però trovare quei guizzi vincenti auspicati alla vigilia. Inzaghi e Sheva non hanno mantenuto la promessa. Ronaldinho e company così sorridono e, adesso, proveranno a imbambolare anche l'Arsenal. Avendo visto entrambe le semifinali, c'è da scommettere che gli uomini di Rijkaard possano portare a termine la propria missione contro la squadra di Wenger, apparsa senza idee e a corto di fiato nella sfida col Villareal. Da rimproverare ai rossoneri solo le quattro ghiotte opportunità buttate alle ortiche nella gara d'andata. Ancelotti, senza Nesta che proprio non ce l'ha fatta a recuperare dall'infortunio di Messina neanche dopo l'ultimo allenamento pre - gara, affida la regia difensiva al neo - quarantenne Costacurta. Per il resto, solito Milan, con il rientrante e scalpitante Inzaghi in attacco al fianco di Shevchenko. L'amico - nemico Rijkaard, invece, ritrova Deco assente all'andata ma deve rinunciare allo squalificato Oleguer, rimpiazzato da Belletti: là davanti, poi, conferma per Giuly insieme al mostro sacro Ronaldinho ed al camerunense Eto'o. Si comincia. In un Camp Nou che presenta il tutto esaurito e coreografie spettacolari, la sfida tra le prime due del ranking mondiale parte con il Milan scatenato già al primo minuto ma la conclusione in diagonale di Kakà termina fuori di un nonnulla. Anche il Barca non sta a guardare e risponde al 2' con il tiro ravvicinato di Eto'o sul quale Dida compie un vero e proprio miracolo. Il portiere brasiliano si ripete al 16' ancora sulla punta blaugrana, a seguito di un grave errore di Kaladze che ha spalancato la strada alla manovra offensiva della squadra spagnola. Bellissima partita. A conferma, la risposta rossonera al 22': Pirlo pesca Sheva che scaglia una sassata che va a spengersi sull'esterno della rete. Non accade più nulla di rilevante fino al 45' quando, dopo una palla persa a centrocampo, Costacurta è costretto a falciare Eto'o lanciato a rete. Brividi. Per fortuna di Ancelotti, Merk grazia Billy estraendo il giallo e non il rosso. La ripresa inizia nello stesso modo del primo tempo, ovvero con il Milan all'attacco. Palla grondante di miele di Seedorf per Shevchenko che in tuffo spara però in bocca a Valdes. E, come nella prima frazione, i padroni di casa rispondono subito. Belletti, su magnifico invito di Ronaldinho, manca di pochissimo l'assist decisivo per Eto'o. Anche Giuly sbaglia al 62' sempre su perfetto lancio di Ronaldinho. Pochi secondi dopo Ancelotti effettua il primo cambio, inserendo Cafu al posto dell'ammonito e stanco Costacurta. E, proprio Cafu, seppur sbilanciato da Eto'o, non centra la porta appena entrato. Carletto nostro prova anche la carta Rui Costa. Incredibile Merk al 68': palla millimetrica di Pirlo per Sheva che insacca ma l'arbitro tedesco annulla per una spinta(dove? quale?) su Puyol. La panchina rossonera esplode di rabbia e incredulità. Il Milan, scosso dal gol annullato, rischia la capitolazione al 75': Dida, però, in serata di grazia, dice No al colpo ravvicinato di Larsson. Entra anche Gilardino. Ma a poco serve l'ingresso della punta di Biella. Finisce qua. Il Milan saluta la Champions con l'amaro in bocca per le quattro occasioni sprecate a San Siro e per la rete annullata a Shevchenko. Istanbul non è stata riscattata. Applausi comunque alla squadra rossonera che ha fatto il possibile. A fine partita, Ancelotti ringrazia i suoi ragazzi. Il riscatto potrà essere compiuto in campionato dove i giochi non sono per niente chiusi. Juve permettendo.

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