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Il Milan cerca la grande impresa

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Per volare, poi, il 17 maggio a Parigi con la voglia di riscattare la maledetta finale dello scorso anno. Quella che avrebbe «ucciso» chiunque. Quella che avrebbe portato qualsiasi giocatore a cambiare maglia. Ma tutto questo, impensabile dopo aver visto il Liverpool alzare la coppa, non ha sfiorato di un sol centimetro il pensiero di nessun componente né della squadra né dello staff tecnico rossonero. Infatti, oggi, a poche ore dalla semifinale di ritorno con il Barcellona, Ancelotti, Shevchenko & company vestono ancora i colori del Diavolo. Sognando, come detto, il colpaccio in terra spagnola. Purtroppo, però, sognare non porta a nulla. Servono i fatti. Serve, alla fine dei conti, ribaltare lo 0 - 1 di San Siro. Intanto, comunque, il Milan è arrivato ieri a Barcellona carico di entusiasmo e grinta. Fattori, questi, trasmessi anche dai tifosi eccitati alla Malpensa che hanno dato, senza ombra di dubbio, una notevole dose di fiducia in più alla loro squadra. Uno striscione su tutti: «Noi ci crediamo perché vi conosciamo». Ci crede, innanzitutto, Adriano Galliani: «Faremo tutto il possibile, sento aria buona per provare a fare l'impresa. Sarà certamente una partita difficile ma il Milan si giocherà tutte la chances per Parigi, ci proveremo fino all'ultimo». Se è ottimista il vice - presidente rossonero, non può non esserlo altrettanto il tecnico: «Attorno a questa sfida - spiega Ancelotti - c'è il giusto ottimismo. Abbiamo le possibilità per fare grandi cose: credo che la forza, l'esperienza e la tradizione del Milan alla lunga, in una sfida di questo genere, possano prevalere». Carletto nostro non si aspetta un Barcellona molto diverso dalla gara di San Siro e pensa alla partita perfetta: «Credo che i catalani assumeranno lo stesso atteggiamento prudente dell'andata. Penso che per fare nostro il risultato basti giocare novanta minuti intensi così come ci siamo comportati per sessanta minuti in casa». Alle parole di Ancelotti, ribatte deciso Rijkaard, vecchio compagno di successi ma, stasera, rivale di panchina: «Temo e rispetto il Milan, ma noi siamo pronti. Ho molte idee che metterò in pratica; solo alla fine della partita sapremo se sono state quelle buone. L'1-0 è un vantaggio, ma bisogna giocare sempre per vincere; il gol che abbiamo fatto a San Siro non deve diventare un'ossessione. Quella di stasera sarà un'altra partita, un'altra storia. Stiamo preparando la strada per Parigi con molta attenzione. Ora conta solo vincere». Sicuro Rijkaard, sicurissimo e recuperato Ronaldinho: «Sto bene, il problema l'ho superato. Sono pronto». Il Milan è dunque avvisato. Incalzato, Ronaldinho, parlando dei rossoneri, non ama fare nomi, non gli va di dire chi teme di più: «Non so chi mi marcherà, se lo farà Nesta, Stam, Cafu o Gattuso. So solo che sono tutti ottimi giocatori. Marcos ovviamente lo conosco di più, ma l'essere brasiliani non cambierà le cose; sarebbe dura anche con lui». E, a Carlo Ancelotti che afferma «Ronaldinho si può al massimo limitare» risponde: «Sono dichiarazioni che mi regalano nuove motivazioni. Una marcia in più per stasera». Ma una marcia in più sarà a disposizione anche del tecnico di Reggiolo che, dopo l'allenamento di ieri sera, confida seriamente di recuperare Nesta, Kakà e Shevchenko. Dunque, in un Camp Nou tutto esaurito, il Milan cacciatore di impresa dovrebbe presentarsi con una difesa a 4 composta da Stam (Cafu), Nesta, Kaladze e Serginho; il classico centrocampo con Pirlo (senza però escludere la sorpresa Rui Costa), Gattuso, Seedorf e Kakà; l'attacco formato dalla coppia Shevchenko e Inzaghi, sicuramente il giocatore più temuto dalla squadra blaugrana. Che non presenterà grosse novità rispetto all'andata anche se Rijkaard ha un doppio problema: chi lasciar fuori per il rientrante Deco e chi schierare al posto dello squalificato Oleguer. Difensore importante per gli iberici, così come per il Milan è importantissimo Costacurta che spinge i suoi e non ha paura: «Sarà difficile ribaltare il risultato

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