Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Gelo per Pandev

Esplora:
default_image

L'Udinese aspetta in bianconero il talento

  • a
  • a
  • a

Lunedì è tornato a Roma Frank Carioti, l'imprenditore italo-australiano che da due anni corteggia l'idolo della Nord. Nel corso d'una cena nel quartiere Prati, alla presenza di Volfango Patarca - maestro storico del giocatore nato e cresciuto in biancoceleste - il manager ha chiesto al numero nove la potenziale disponibilità per il trasferimento nel paese dei canguri. «Ci sono due club interessati a Paolo, è un grande campione, non vogliamo lasciarcelo sfuggire», le parole di Carioti, che sa perfettamente quanto Di Canio tenga alla Lazio. L'idolo della Nord aspetterà fino all'ultimo la società biancoceleste ma al momento non ha ricevuto segnali ufficiali dal club. Non c'è l'appuntamento fissato potenzialmente per il 30 aprile, e l'attaccante è l'unico, tra gli svincolati biancocelesti, a non aver ricevuto alcuna indicazione sul proprio futuro. Anche con Ballotta, 42 anni di freschezza, c'è stato un sondaggio nei giorni scorsi per parlare di eventuale rinnovo. Con il fantasista del Quarticciolo regna invece il silenzio. E dall'Australia, come promesso, sono tornati alla carica: è pronto un ingaggio da circa 5 milioni fino al 2008. Un anno da giocatore, con annesso ruolo da testimonial, poi un incarico di prestigio da tecnico nelle squadre giovanili nazionali. Discorso allettante, portato avanti da Carioti con serietà e convinzione. Di Canio ha chiesto di formalizzare le offerte, però non ne fa una questione di soldi. Due anni fa ha rinunciato a 700 mila euro all'anno per «comprarsi la felicità», ora aspetterà fino alla fine: sarà la Lazio a dover dire di voler rinunciare al suo giocatore-simbolo. Roggi, il manager, nei giorni scorsi, ha detto di «attendere sviluppi» ma per il momento non esistono certezze. Si complica anche il discorso relativo a Pandev: lunedì c'è stato un nuovo contatto con l'Udinese. La Lazio vuole accelerare e blindare i giocatori attualmente in rosa. Stavolta però la società friulana vuole monetizzare e sembra meno disposta ad assecondare giochi al ribasso. Il club biancoceleste aveva ricevuto l'ok per il rinnovo della comproprietà e, forte di questa promessa, ha chiesto la ratifica dell'accordo. Pozzo ha dato l'ok ma con un dettaglio che non può passare inosservato: dopo aver lasciato per un anno il giocatore a Roma ora lo vorrebbe a Udine, per poi ridiscutere l'operazione nel 2007. La Lazio ha la possibilità di insistere ancora sulla strada della comproprietà o di negoziare l'acquisizione dell'intero cartellino per un valore che oscilla intorno ai 2,8-3 milioni. Con i friulani si tratta anche la comproprietà di Cribari e Mauri: per le due metà chiesti circa 2,6 milioni complessivi (1,3 milioni ciascuno). La Lazio è arrivata a offrire 1 milione per il brasiliano, l'affare si può chiudere. Così il manager Torchia dalle frequenze di Rsa: «Il ragazzo vorrebbe rimanere alla Lazio, è reduce da una buona stagione e cercheremo di favorire la sua permanenza alle dipendenze di Rossi anche se non escludo altre offerte». Si è raffreddata - momentaneamente - la pista che porta a Ledesma, valutato circa 7 milioni dal Lecce. Se ne riparlerà probabilmente domenica, a margine della festa-Uefa all'Olimpico. Si lavora invece per superare il Palermo nella corsa a Guana dell'Ascoli. Interessano sempre Modibo del Pescara e il belga Raes del Roeselare.

Dai blog