Roma non mollare
Ma per costruire una grande Roma nel futuro c'è bisogno di rinforzi. Parola di Aquilani, il centrocampista che in pochi mesi si è trasformato da giovane promessa a pedina fondamentale dello scacchiere di Spalletti. Secondo lei il quarto posto è ancora possibile? «Noi ci crediamo, siamo convinti di poterlo raggiungere. Molto dipenderà da quello che accadrà domenica prossima perché sia noi che la Fiorentina abbiamo due impegni difficili, due gare in cui può succedere tutto. Speriamo che il Palermo faccia un torto ai viola come è avvenuto con noi». Cosa vi è successo nel secondo tempo a Palermo? «Ancora oggi me lo chiedo perché è una cosa inspiegabile. Nell'intervallo eravamo consapevoli che la gara era praticamente vinta. Questo ci insegna che non bisogna mai mollare, anche se io personalmente non l'ho mai fatto». Dove si deciderà il duello con i viola? «Alla fine della prossima giornata i giochi saranno praticamente fatti. Anche le gare con Palermo e Sampdoria erano fondamentali ma purtroppo non sono andate bene». Nell'ultima giornata vi toccherà il Milan che è ancora in corsa per lo scudetto. «L'ultimo turno del campionato è sempre un po' particolare. Adesso non ci pensiamo, dipende molto da come ci arriviamo. Nel frattempo tifiamo per la Juventus? Assolutamente no». La squadra ha ancora le energie per arrivare quarta e vincere la coppa Italia? «Abbiamo le possibilità per fare l'en plein. La finale con l'Inter l'aspettiamo con ansia perché vogliamo prenderci una rivincita dopo la sconfitta dell'anno scorso». Se alla fine invece le cose andassero male quale deve essere il giudizio sulla stagione? «Comunque vada a finire è stata un'annata positiva, piena di emozioni e impossibile da cancellare anche perché c'è un record di mezzo. Certo, sarebbe brutto finirla senza nessun obiettivo raggiunto». Dopo il record avete un po' «staccato» la spina? «No, anzi. Le nostre prestazioni hanno dimostrato che non ci siamo fermati e che abbiamo giocato sempre meglio». Cosa si sente di consigliare alla società per il prossimo mercato? «Bisogna trattenere tutti i grandi giocatori che ci sono adesso. E poi cercare di ampliare la rosa con degli elementi validi. Sulla base della squadra di quest'anno si può costruire una grande Roma». E se una grande squadra si interessasse a lei? «Sono romanista e romano, la mia famiglia vive qui, per me vestire questa maglia è il massimo. Poi se la società mi manda via non potrò oppormi ma ora non ci penso». Totti come sta? «Bene, fosse dipeso da lui sarebbe già tornato... Ma abbiamo dimostrato che possiamo giocare un buon calcio anche senza di lui. Certo, se Francesco fosse stato in campo le cose sarebbero state più facili. Comunque ci ha promesso che tornerà per la finale di coppa Italia». Quanto la aiuta la vicinanza in campo di De Rossi? «Con lui mi trovo bene perché le sue caratteristiche si abbinano perfettamente alle mie. Il mio ruolo ormai è questo e spero di conservarlo. Non mi piace invece giocare da trequartista. L'ho fatto qualche volta, così come l'anno scorso giocavo sulla fascia ma non riesco a dare lo stesso contributo che fornisco in mezzo al campo». Aquilani è già maturo? «Lo sta diventando. Questa è la stagione dove sono cresciuto di più ma spero di fare ancora meglio. Il merito? Di Spalletti e dei compagni». Cosa le ha detto giovedì scorso Lippi? «L'ho solo salutato. Ormai mi sa che i Mondiali me li sogno... Comunque non ci speravo più di tanto, è ancora presto. Ora punto a vincere gli europei con l'Under 21. Gentile è un altro tecnico che mi ha insegnato parecchio». La sua vita dopo il gol nel derby è cambiata? «Quella serata mi ha lasciato dentro un qualcosa di diverso. Quando la gente mi incontra per strada non mi parla d'altro».