Il mediano: «Chi entracosì vuol far male» Si lavora sul ricorso Mudingayi: «Protezione scandalosa alla Juve»
Lazio sotto choc, infuriata. Dopo il terribile tackle - impunito - di Cannavaro, arriva la stangata del giudice sportivo a sanzionare l'ingiuria di Dabo dopo lo 0-2 annullato per fuorigioco di Belleri. E il provvedimento, alla luce di quanto visto al «Delle Alpi» è di quelli da scatenare una reazione scomposta: tre turni di stop e campionato finito per il francese. E, carte alla mano, non esisterebbero possibilità d'appello, perché un turno è arrivato direttamente per cumulo di cartellini (Dabo era diffidato e ha preso il primo giallo per proteste) mentre le altre due giornate sono arrivate - secondo regolamento - per la plateale ingiuria nei confronti di Paparesta. Il club però studia il ricorso: anche perché il giallo è arrivato sempre per proteste, cioè per la stessa ragione per cui è stato successivamente espulso. Sarebbe questo il cavillo alla base dell'appello da inviare alla Disciplinare. La sostanza però mette Rossi nei guai. Con un centrocampo da inventare per le ultime tre gare e con Liverani da rimettere in piedi, a tutti i costi. Un danno incalcolabile, quindi, che Dabo - ieri in visita da Mudingayi insieme a Tare e allo stesso Liverani - non riesce proprio a mandare giù. Il francese sbotta: «Sono disgustato. Quello di Cannavaro è stato un fallo vergognoso, un giocatore esperto come lui quando fa un intervento così non lo fa senza motivo. È per far male, secondo me. Anche a Mauri potevano spaccare la gamba». Sulle reazioni viste in tv: «Una vergogna, soprattutto quella della Domenica Sportiva. Nessuno ha detto che quello di Cannavaro era un fallo brutto. Poi quando Vanigli sposta un po' Totti sembra che lo abbia ucciso. Ci sono due pesi e due misure. Cannavaro è capitano della nazionale e quindi nessuno gli ha detto niente e me hanno dato tre giornate. Incredibile». Stagione finita, contratto in scadenza, insomma Dabo al capolinea con la Lazio ma in realtà c'è ancora uno spiraglio per trattenere il mediano: nei prossimi giorni è atteso a Roma il manager Traorè. Manchester City, Tottenham e club tedeschi continuano a corteggiarlo. La società è in silenzio: sabato Lotito ha avuto due accesi confronti. Prima con Cannavaro nello spogliatoio e poi con Paparesta all'aeroporto di Torino ma la Lazio continua a trovarsi in debito con la classe arbitrale: un'infinita catena di torti culminata nel paradossale pomeriggio di Torino. I tifosi su Internet, attraverso il forum di Lazio city, hanno promosso una petizione «No a Cannavaro capitano della Nazionale», da spedire direttamente alla Figc. E Mudingayi, vittima del micidiale intervento del difensore, è incredulo: «Il peggio di questa storia è che Cannavaro non è stato neppure ammonito, mentre dopo Dabo è stato espulso per aver brontolato. In Italia i grandi club, e particolarmente la Juve, sono sistematicamente protetti in modo scandaloso. Io sarei stato espulso per una cosa simile», ha poi aggiunto a Lazialità in tv. Sull'azione incriminata: «Mi trovavo tra Vieira e Nedved. Cannavaro è arrivato su di me come un pazzo senza preoccuparsi del pallone». Capitolo-mercato: piace il difensore belga Raes (classe '88) del Roeselare, si studia ancora Modibo ('87) del Pescara provato a Viareggio. Nuovo contatto con l'Udinese per Pandev, Mauri e Cribari, Palermo in vantaggio su Guana. Negativo il provino della rappresentativa brasiliana - di San Paolo - a Formello. Società: titolo in flessione in Borsa (-2,83%). Si studiano iniziative speciali per la sfida col Lecce.