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Spalletti non si arrende «Può accadere di tutto»

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Dall'espressione stampata sul volto di Spalletti nel post-gara di ieri traspare tutta la delusione per l'inatteso pareggio casalingo con la Sampdoria. Una battuta d'arresto che riduce sensibilmente le speranze giallorosse di centrare la Champions League. Le dichiarazioni del tecnico, invece, tendono ad un cauto ottimismo per lo sprint finale. «Dobbiamo insistere - dice Spalletti - e cercare di colmare questo gap di tre punti che ci separano dalla Fiorentina, al di là delle difficoltà delle squadre che andremo a incontrare. Ora non abbiamo molte possibilità di qualificarci per la Champions ma secondo me le chance non sono molto inferiori a quelle che avevamo al termine della partita di Palermo. La differenza reti è a nostro favore e il nostro obbiettivo deve essere quello di arrivare a pari punti con i viola». L'allenatore toscano prova ad aggrapparsi alla matematica per non gettare la squadra e l'ambiente che la circonda nello sconforto. «Non vogliamo mollare - prosegue - e nelle prossime tre gare può accadere di tutto. Cercheremo di ottenere nove punti. A cominciare da Verona dove andremo per vincere, anche se non sarà facile. Ci sono ancora possibilità, nel calcio non si sa mai». Spalletti analizza poi la scialba prestazione fornita ieri dalla Roma: «Abbiamo creato meno del solito ma anche i nostri avversari sono stati bravi. I ragazzi hanno lottato fino alla fine e nel secondo tempo abbiamo fatto un forcing finale importante. A volte la squadra ha girato a vuoto e non è solo un fatto di gambe. Anche oggi abbiamo corso più dell'avversario ma il fattore psicologico incide molto». L'impressione è che la squadra abbia pagato dazio dal punto di vista mentale dopo il pareggio rocambolesco di Palermo. «Quello che è successo sabato lo abbiamo subito a livello inconscio nella partita con la Samp. Se abbiamo qualcosa da rimproverarci è non essere riusciti a gestire quel vantaggio più che i rimpianti per la prestazione con la Samp». La partita di ieri si è chiusa con l'espulsione di Mexes. Il gesto del francese è l'esatta fotografia dello stato d'animo agitato di una Roma che vede piano piano sfumare il traguardo che si era avvicinato dopo tanti sforzi. Spalletti cerca di giustificare la reazione del difensore. «Un pò è stato il nervosismo - spiega il tecnico - e un pò era arrabbiato per lo svolgimento di quella azione. Oltre che protestare per il fallo commesso, voleva anche stimolare i compagni. E poi la posta in palio era alta e può capitare di andare sopra le righe, anche se dovrà essere punito perché non ci si comporta così. È brutto soprattutto per lui che è un'atleta serio e forte. Alla fine quello penalizzato è lui». La chiusura è sul duello scudetto tra Juventus e Milan, con la Roma che incontrerà i rossoneri a San Siro nell'ultima giornata di campionato: «È una corsa molto aperta. Il Milan sta bene, la Juve pure ma fa vedere qualche difficoltà in più. Tutto è possibile. Noi speriamo di essere ancora in corsa per la Champions quando andremo ad incontrare il Milan».

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