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Nesta, Kakà, Cafu a rischio Barcellona

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Lo scudetto è più vicino. Anzi, meno lontano delle scorse settimane. Ma non per Carletto Ancelotti. L'allenatore del Milan, che rimane in bilico fra il fascino seducente della finale di Champions League e la speranza di poter riacciuffare anche lo scudetto, almeno a parole, dimostra di avere un solo obiettivo. «Adesso dobbiamo pensare alla partita di mercoledì - attacca - Il dispendio fisico contro il Messina era inevitabile, il prezzo da pagare per questi tre punti è stato alto: torniamo a casa con quattro infortunati, speriamo di recuperarli». A Kakà, Nesta ed Ambrosini, tutti sostituiti nel primo tempo, si è aggiunto Cafù. Anche il due volte campione dei mondo del Brasile lamenta qualche acciacco ed è a rischio per la semifinale-bis di Barcellona. Ancelotti, però, è preoccupato da altri segnali negativi emersi dalla trasferta a Messina. «Abbiamo preso il gol in una situazione particolare, è vero che gli infortuni ci hanno scombussolato, ma all'inizio qualcosa non ha funzionato - spiega - La squadra è stata comunque brava a reagire. I conti sul campionato li faremo a fine stagione, lo scudetto è un pensiero che ci sfiora. Il Barcellona? Non dobbiamo fare calcoli, andiamo al Camp Nou per giocarci la partita alla pari». «Noi ci giocavamo la salvezza - è il commento, a fine partita, del presidente del Messina, Pietro Franza, visibilmente deluso in volto più per la contestazione dei tifosi che per la sconfitta - per mezz'ora siamo stati in vantaggio: è stato uno choc per me non sentire l'incitamento dei tifosi in quei momenti. Abbiamo giocato un secondo tempo straordinario, ci abbiamo creduto, abbiamo sfiorato anche il pareggio». I tifosi hanno contestato anche a fine partita, rompendo un vetro della Curva con una panchina.

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