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Nedved stringe i denti Ora vuole

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Pare, perché il silenzio stampa è sempre lì che impedisce a chiunque di avere certezze sul mondo Juve. Però ieri ha giocato anche la partitella e oggi dovrebbe piazzarsi, come da regola, sulla fascia sinistra dell'attacco bianconero per sprintare verso la porta laziale. Pavel Nedved non mancherà, a meno che nella notte non sia successo qualcosa di imprevedibile: alla partita contro la Lazio tiene in particolar modo, visti i cinque anni passati nella capitale. Ci tiene anche perché già l'anno scorso, giocando però a Roma, risultò decisivo per la vittoria dello scudetto bianconero: partita difficile e scorbutica, la Juve che anche in quel caso sentiva sul collo il fiato del Milan, Zalayeta che spizzica di testa, il biondo di Cheb che effettua una giocata da campione (dribbling nello stretto, conclusione vincente di sinistro sul secondo palo) e regala il successo ai suoi. Oggi cercherà il bis, in un momento particolare per una truppa bianconera che rischia di passare da squadra schiacciasassi a squadra rimontabile e magari rimontata. Lo stesso Nedved non ha vissuto una fase particolarmente positiva di stagione: espulso contro la Roma, espulso a Torino contro l'Arsenal dopo che non aveva potuto prender parte alla sfida di andata in quanto squalificato. Come dire che i nervi sono saltati anche a lui: oggi, di fronte alla sua ex squadra, avrà modo di dimostrare di essere ancora un giocatore su cui fare affidamento. Il popolo bianconero lo aspetta, lui è pronto a suonare la carica: vero che la Champions, suo grande obiettivo, non arriverà nemmeno quest'anno, ma il quarto scudetto in cinque stagioni di Juve non sarebbe proprio da buttar via. Dom. Lat.

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