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La Virtus non si ferma più

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La squadra di Pesic, dopo il tonificante successo di Siena ha messo assieme la terza vittoria consecutiva mostrando ancora piccoli miglioramenti sotto il profilo della tonicità e della grinta. Come aveva lamentato alla vigilia anche contro gli irpini Svetislav Pesic s'è trovato costretto a rinunciare ad un pezzo della sua macchina. Questa volta s'è trattato di Tusek, fermo per un colpo fortuito affibbiatogli da Hawkins in allenamento su una coscia. Così il quintetto base già visto a Siena non è cambiato con Giachetti in regia accanto a Sconochini, Bodiroga, Tonolli ed Ekezie. Ed il nigeriano di scuola statunitense ha aperto le ostilità con una schiacciata. Ma Avellino, alla ricerca di spiragli di luce in una classifica che oggi la scaraventerebbe in LegaDue, non ha mostrato paura. Grazie soprattutto al greco Dorkofikis, un vero e proprio rebus per la difesa messa su da Pesic. Lui ha ferito dalla lunga e duettato in area con Brown consentendo così all'Air di riuscire a mettere una toppa all'infinità di palle perse cui la tentacolare difesa romana l'ha costretta nei primi 20'. Ben 16 i recuperi dai ragazzi di Pesic in ogni modo. Raddoppi, anticipi, palloni sporcati. Insomma un bel clinic su questo fondamentale di squadra che però quando le squadre sono rientrate negli spogliatoi ha prodotto un minivantaggio, + 6 (42-36) che ha lasciato aperti i giochi. Per meriti dei baldanzosi avellinesi, guidati dal neopapà Bonora, ex osannato da tutto il PalaLottomatica, che hanno rintuzzato le giocate degli ispirati Ilievski, entrato molto concentrato di rincorsa a Giachetti, e di uno Sconochini che sembra aver scoperto il luogo dove era nascosto il filtro dell'eterna giovinezza. La messe di palloni recuperati non s'è esaurita (22 alla fine) perché Pesic ha continuato a chiedere la massima pressione dai suoi. Hawkins ha dato il suo contributo minimo ma essenziale, mentre Helliwell s'è fatto largo sotto le plance assieme ad Ekezie. 57-49 al 30' con il tecnico di Novi Sad che ha sempre più ruotato i suoi in vista della sfida di domenica a Cantù. Così è arrivata gloria per tutti, anche per il figlio Marko e soprattutto per le giocate di Bodiroga che hanno spento ogni velleità ospite. Ora l'attenzione si sposta subito verso l'insidioso viaggio in Brianza mentre questa sera i tifosi potranno fare un bel viaggio nel tempo. La trasmissione Sfide (Rai3, 23,30) farà rivivere la sfida scudetto del 1983 contro Milano che regalò l'unico scudetto della storia virtussina.

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