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di FEDERICO BERNARDI MILANO — Più cinque sull'Inter.

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Adesso non costa nulla sognare. Non costa nulla tifare Cagliari. Questo Milan, dunque, strizza l'occhio allo scudetto. E, dopo un derby vinto, l'entusiasmo in casa rossonera si fa ancor più prepotente. Contro l'Inter, la squadra di Ancelotti, seppur non abbia offerto spettacolo come nelle ultime partite, ha dato sempre l'impressione di una squadra sicura, molto attenta e, soprattutto, solida in difesa. Con la coppia centrale Nesta-Kaladze davvero super. Martedì, però, serviranno i migliori Kakà e Shevchenko. Analizzando nel dettaglio, adesso, il derby, stravolti innanzitutto i piani tattici annunciati alla vigilia sia da Ancelotti che da Mancini. Milan non più ad una punta ma a due. Inter non più a due punte ma ad una. Da una parte la coppia Gilardino-Shevchenko, dall'altra il solo Adriano. Rossoneri che rinunciano ad Ambrosini, presentandosi così con il centrocampo titolare. Nerazzurri che, escludendo Martins, scendono in campo con una linea mediana a 5. Quindi, tirando le somme, furbetti i due tecnici che si sono affidati alla pretattica a ventiquattrore dal match. Match che regala la prima emozione al 13' quando Stankovic calcia di poco alto dal limite dell'area. L'Inter ci riprova 4 minuti dopo con Adriano: strepitose le serpentine del brasiliano che, però, scivola a due passi da Dida. Dida che, a seguire, rischia la figuraccia, non bloccando la sfera, sul tiro velenoso di Stankovic. Queste le uniche palle gol di un primo decisamente bruttino: molti falli, partita spezzettata, portieri pressoché inoperosi. Nerazzurri pericolosi nei venti minuti iniziali, mentre i rossoneri, seppur aggressivi poco prima dell'intervallo, non hanno mai creato grossi problemi a Julio Cesar. Da segnalare per la squadra di Ancelotti, solo una ghiotta opportunità sprecata da Seedorf a qualche secondo dal rientro negli spogliatoi: nell'occasione, tra l'altro, proteste dei giocatori milanisti per una trattenuta in area di Materazzi su Gilardino. La ripresa inizia con il Milan all'attacco che sfiora il vantaggio al 54' con una conclusione di Seedorf sulla quale Julio Cesar compie un intervento di piede non spettacolare ma assai decisivo. Vicina al vantaggio al 60', invece, l'Inter: perfetto cross di Stankovic per Figo che, a ridosso della porta, sbaglia la mira con un colpo di testa. Finalmente calcio, finalmente emozioni. Il diavolo ci riprova al 65': lancio millimetrico di Pirlo per Shevchenko che supera Julio Cesar ma trova sulla propria strada Cordoba che ribatte sulla linea. Su questa ribattuta si avventa Kakà che spara a botta sicura chiamando Julio Cesar al miracolo. L'Inter sembra strordita e, infatti, pochi minuti dopo, a seguito di un fuorigioco eseguito malissimo, incassa il gol di Kaladze: bravissimo il georgiano a stoppare il pallone su assist di Seedorf e a girare splendidamente in rete. Non accade pressoché più nulla, eccezion fatta per un colpo di testa di Cambiasso a porta vuota poco prima della segnalazione del recupero: il tutto era nato da un'uscita a vuoto di Dida che ha fatto venire i brividi ai tifosi rossoneri. Il portiere brasiliano si ripete, poi, qualche attimo dopo con un'altra uscita sciagurata. Vince il Milan questo derby fondamentale per il secondo posto. Aspettando, quest'oggi, notizie positive da Cagliari. In attesa di Ronaldinho e company.

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