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Milan-Inter per il secondo posto con animi opposti: rossoneri a mille, nerazzurri sotto choc

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Un derby da una parte triste e amaro, dall'altra adrenalinico e motivante. Ai problemi e alle polemiche di casa nerazzurra fa da contraltare la situazione del Milan. In casa rossonera si respira aria di primavera. Euforia alle stelle per la semifinale Champions di martedì prossimo con il Barcellona, entusiasmo per il bel gioco espresso dalla squadra nelle ultime apparizioni. Una voglia matta di battere Ronaldinho e company per poi conquistare Parigi, una pazza idea, nascosta ma presente, di riagguantare la Juventus. Mammamia che situazione. Lasciando da parte, adesso, problemi, groppi in gola, sensazioni e sogni, passiamo all'aspetto tecnico di questa gara che, auguriamoci, possa regalare spettacolo e bel gioco. Su questa sfida, cruciale in ottica secondo posto, Roberto Mancini avverte i suoi, chiarendo che, ad attendere l'Inter, ci sarà un Milan concentrato, a dispetto dei propositi di turnover di Ancelotti: «Non credo che possa influire la gara di martedì con il Barcellona. Si gioca anche un giorno prima - ha spiegato il tecnico nerazzurro - e non credo farà molto turnover. Prevedo anzi un Milan molto vicino a quello titolare». Mancini sa che l'Inter non può permettersi nessun passo falso. Una sconfitta significherebbe dire quasi addio al secondo posto e finire nel calderone dei preliminari di Champions della prossima stagione: «Il Milan ha anche a disposizione il pareggio. Noi dobbiamo vincere per superarli in classifica e arrivare secondi. Rossoneri a una punta? Il loro atteggiamento sarà sempre lo stesso». Dall'ultimo allenamento a Milanello, si intuisce che sarà un Milan molto probabilmente con un solo attaccante. Ciò lo ha fatto intendere lo stesso Ancelotti: «Shevchenko ha sempre il problema della tendinite e Inzaghi si è alzato con la febbre. Serginho - continua il tecnico milanista - ha subito una leggera distorsione alla caviglia (sorpresa Jankulovski?). Per questo si potrebbe vedere un Milan con il solo Gilardino». Ancelotti, poi, ha parlato anche degli avversari: «Mi aspetto l'Inter migliore, Entrambe le squadre daranno il massimo visto che si giocano un obbiettivo importante. Questo derby è decisivo perché vincendo andremmo a +5 e sarebbe un grosso passo avanti per il secondo posto. Anche loro avranno molte motivazioni dato che potrebbero scavalcarci in classifica». Tornando su sponda nerazzurra, qualche problema per Adriano: «Non sta benissimo - spiega Mancini - Oggi valuteremo se farlo giocare dall'inizio o farlo entrare a gara in corsa. Se sta bene giocherà con Martins». Proprio all' Imperatore in crisi sono arrivate in questi giorni parole di conforto da Kakà convinto che sull'attaccante nerazzurro gravano troppe responsabilità. Pronta la risposta di Mancini: «Magari Kakà e Adriano sono troppo giovani, ma ai grandi campioni corrispondono sempre grandi responsabilità. Adriano è andato in campo cercando sempre di fare il massimo, come ogni giocatore, ma un giocatore forte in una squadra importante ha oneri e onori». E se Mancini ha il problema Adriano, Ancelotti potrebbe avere il problema di una squadra già concentrata sul Barcellona anche se lui smentisce: «Non stiamo pensando al Barcellona. Credo che se riuscissimo a presentarci martedì con una vittoria nel derby, questo sarebbe un'iniezione di fiducia e di ottimismo. La cosa migliore è pensare a una partita per volta».

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