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Tutte spagnole le pole delle altre due cilindrate. Lorenzo è stato il più veloce nella quarto di litro, Bautista nella 125Stamane le gare a partire dalle ore 11 in diretta su Italia 1 ed Eurosport

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L'imolese della Ducati è incappato in una brusca sbandata nel finale che ha lasciato una larga firma nera sull'asfalto e lo ha costretto a cedere d'un soffio - appena 38 millesimi di secondo - la partenza al palo a Casey Stoner. Per il giovane australiano della Honda, quest'anno al debutto nella MotoGp, s'è trattato della prima pole nella classe regina, la quinta della sua breve carriera considerando quelle messe a segno nelle due classi di minor cilindrata. Oltre al canguro di Kurry-Kurry, famoso per le sue rocambolesche e frequenti cadute, si è assicurato un posto al sole anche il giovane spagnolo Toni Elias, terzo miglior tempo e per la prima volta pronto a scattare dalla prima fila. Capirossi a parte, pronto più che mai a dare la caccia al secondo successo stagionale dopo quello di Jerez, sembra sia proprio giunto il momento dei giovani. Soprattutto, come ha osservato lo stesso Valentino Rossi, quelli con la testa più sgombra da pressioni. E, infatti, oltre a Stoner ed Elias nella zona alta della classifica delle prove ufficiali hanno messo radici anche lo statunitense Nicky Hayden e lo spagnolo Daniel Pedrosa. A difendere la vecchia guardia, in un momento che sembra segnare una linea tra passato e futuro della MotoGp, restano Capirossi e Rossi. Valentino, però, al momento deve fare i conti con una Yamaha spuntata. Sesto nell'unico turno ufficiale della MotoGp, Valentino ha nuovamente lamentato problemi di vibrazione. Spingendo più forte nell'ultimo giorno buono di prova, la moto ha manifestato nuovamente il famigerato «chattering». Segno evidente che la ciclistica della moto con i tre diapason dovrà necessariamente essere rifatta. E l'allarme di un Rossi sempre più preoccupato è già rimbalzato in Giappone. In caso contrario, Valentino non potrà far altro che difendersi contro i giovani sempre più arrembanti e contro una classifica iridata tutta in salita dopo la battuta a vuoto iniziale di Jerez. Così la corsa di Doha si preannuncia in difesa per il folletto, che ha dichiarato di poter puntare al podio ma nulla più, e combattuta. Con l'incognita dei giovani, soprattutto Stoner, Elias e Pedrosa, e la certezza di una Ducati forte delle sue coperture Bridgestone ma soprattutto di un Capirossi davverro in palla. E al plotone di testa potrebbe agganciarsi anche Sete Gibernau, solamente settimo in prova ma decisamente ben messo in quanto a ritmo di gara. Chi dovrà cercare una soluzione nella notte è Marco Melandri, sempre sul punto della svolta, incapace di sfruttare la gomma da qualifica. Le sue chanches dovrebbero valere qualcosina in più del dodicesimo tempo delle prove. Entrambe spagnole le pole delle due classi minori. Nella quarto di litro, un vero e proprio festival targato Aprilia, ha svettato il mallorchino Jorge Lorenzo su Hector Barber e sul bergamasco Roberto Locatelli, terzo, che sembra aver ritrovato la grinta degli anni migliori. Quarto s'è piazzato il sammarinese Alex De Angelis, sesto, preceduto anche dall'argentino Sebastian Porto, il forlivese Andrea Dovizioso, incapace di sfruttare le gomme morbide nel rush finale dell'ultimo turno. Una caduta ha relegato, invece, il riccionese Marco Simoncelli in tredicesima posizione. Iberica e motorizzata Aprilia anche la pole della 125, con l'andaluso Alvaro Bautista capace di battere il riminese Mattia Pasini, rimasto ancorato al miglior giro di giovedì. Terzo, dopo aver sfiorato un botto coi fiocchi, s'è classificato il finlandese Mika Kallio con la Ktm e quarto l'altro spagnolo Sergio Gadea. Tra i primi quindici si sono piazzati anche Andrea Iannone, dodicesimo, seguito a ruota da Lorenzo Zanetti e Federico Sandi.

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