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Pesic non pensa al futuro «Ora bisogna solo vincere»

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«Attualmente siamo come una signora che deve andare a cena fuori dopo una giornata di lavoro e cerca con il trucco di nascondere i segni della stanchezza. La mia squadra lo fa in difesa, dove deve mascherare alcuni problemi». Fisici e mentali. «Ci sono stati momenti in cui siamo riusciti ad esprimerci come una squadra di prima fascia, ma abbiamo avuto tante assenze». L'unico obiettivo ora resta il campionato con la variabile dell'ingresso o meno in Eurolega. «C'è desiderio di riprendere confidenza con la vittoria già da domani contro Capo d'Orlando. L'impegno non manca anche se Hawkins ha problemi di tendinite rotulea, tre giocatori (Ilievski, Bodiroga e Marko Pesic) sono reduci da un violento attacco di gastroenterite virale e Tusek ha di nuovo dolore al ginocchio. Ma non è un alibi». Ma quale sarà il futuro di Pesic? «Perchè parlarne ora. Ho un contratto fino al giungo del 2007 questo è l'unico dato certo. Ho sempre avuto la fortuna di decidere da solo il mio futuro, nella vita e nel lavoro». Sente meno fiducia? «E' importante lavorare in un ambiente che condivide la mia filosofia. E a Roma è così». C'era chi credeva che affidare la squadra ad uno dei coach più vincenti d'Europa avrebbe portato successi immediati. «C'è tanta attesa e lo capisco. Ma le vittorie e le sconfitte sono sempre frutto del lavoro di tutti. Non è solo colpa o merito di Pesic». Ma la sua permanenza a Roma è legata all'Eurolega? «Ora battiamo Capo d'Orlando, poi guarderemo avanti. Il basket esisterà a Roma con o senza Pesic».

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