Altri tre anni in giallorosso

Ieri il folkloristico «mercato» della capitale ha regalato all'attenta platea anche questo. Le trattative tra la Roma e il portiere brasiliano Doni, attualmente titolare della squadra diretta da Spalletti, erano in piedi da tempo ma incagliate su distanze economiche non abissali. Ieri la svolta, rapida, pubblica. Doni e la Roma prolungheranno il contratto in essere per i prossimi tre ani a 800 mila euro a stagione. Cifra offerta da Bruno Conti in persona in diretta su Radio Incontro e accettata in un nanosecondo da Mario Miele procuratore del portiere brasiliano. Il «siparietto» rapido quanto efficace ha sbloccato quindi una trattativa che rischiava di complicarsi inutilmente nel più classico tira e molla di mercato. Spalletti è soddisfatto di Doni, ha più volte detto che ripartirebbe volentieri il prossimo anno con l'attuale coppia di estremi difensori (Doni-Curci) e la società lo ha rapidamente accontentato. Ora non resta che firmare i contratti che già da questo pomeriggio le due parti discuteranno a Trigoria. Come spesso accade in questi casi si è chiuso nel mezzo. Un milione la richiesta del giocatore, seicentomila la risposta della Roma che ha poi rialzato l'offerta portandola agli ottocentomila euro che hanno strappato il «sì» di Doni. È il primo tassello della nuova Roma di Spalletti. Quello del portiere sembra essere dunque un problema risolto e la società giallorossa d'ora in avanti potrà iniziare a pensare alle altre pedine richieste da Spalletti. Una su tutte quella riguardante l'attaccante della prossima stagione. Al momento c'è in piedi un ballottaggio tra Vucinic e Iaquinta, con il primo in pole soprattutto per le condizioni del Lecce. Già domani, nell'impegno di campionato in programma all'Olimpico la società giallorossa proverà a portare un primo «attacco» al bomber serbo messo in cima alla lista delle preferenze dal tecnico toscano. ma servono tanti soldi, perché al momento le richieste del club pugliese superano e di molto, i dieci milioni di euro. Nell'affare la Roma potrebbe inserire la comproprietà di qualche giovane della Primavera. Mentre la società lavora sul futuro, a Trigoria Totti continua nel suo recupero-lampo. «Ha già calciato il pallone, corso, fatto i balzi e i gradoni. Ormai quello che si deve fare è ripristinare un corretto assetto di questa vettura per farla tornare alle sue occupazione». Mario Brozzi, responsabile dello staff medico giallorosso, è più che soddisfatto del recupero del capitano. «Le risposte sono abbastanza soddisfacenti. Stiamo lavorando sulla componente muscolare che risponde bene. L'entusiasmo è quello giusto, l'impegno anche se ci sono tutti i presupposti per continuare a fare un ottimo lavoro». Fiducioso su un veloce recupero del numero dieci giallorosso anche Mexes che svela un sogno nel cassetto: «Fare il pompiere». Il difensore francese ieri ha risposto alle domande dei tifosi direttamente dal sito ufficiale della società, raccontando il suo feeling con Totti. «Con Francesco c'è un rapporto straordinario. Lui è un campione e un vero amico. In Italia ci sono tanti attaccanti bravi, ma quello che in assoluto non vorrei mai trovarmi contro è uno solo: Francesco Totti». Il francese è stato affibiato un soprannome usato in passato per il miglior Samuel: «il muro» e la cosa non gli dispiace affatto. «Le Mur mi piace. Penso che Samuel sia un grandissimo difensore, uno dei primi al mondo. Io devo ancora lavorare e imparare tanto per arrivare a quel livello. Il mondiale? Inutile nascondere che andare ai Mondiali con la mia nazionale sarebbe bello per me, ma se il Domenech decidesse di non chiamarmi non accadrebbe nulla. In quel caso andrei in vacanza a riposarmi per preparare al meglio la prossima stagione con la Roma».