Moratti: colpa dei giocatori
«Hanno tradito Mancini». Il tecnico avverte: io non scappo
Massimo Moratti, a dir poco deluso per la sciagurata eliminazione dell'Inter dalla Champions, se la prende con i suoi giocatori, non lasciando indenne Mancini e addensando inquietanti dubbi sul futuro. «Punti fermi? Vediamo se ci sono, a partire dal sottoscritto. Vediamo adesso se c'è ancora la voglia di crederci e di andare avanti». Secondo alcuni, è il classico sfogo del giorno dopo, secondo altri l'apice dello sconforto. L'anticamera di un vero e proprio disimpegno. Intanto, Moratti se la prende con i giocatori. E senza mezzi termini: «È stata una cosa inaspettata e inaspettabile. Mancini è stato tradito dai giocatori. E hanno ragione i tifosi ad essere arrabbiati: hanno fatto centinaia di chilometri per essere felici e poi hanno visto quello che è successo». Sottolinea con fermezza: «Ecco, tra i giocatori c'è qualcuno che non mi ha deluso, che ha fatto bene e c'è qualcuno che invece no, no nè proprio andato». Viene assolto l'argentino Juan Sebastian Veron («ci ha messo l'anima, povero Cristo, non credo proprio sia da criticare»), molto meno il centravanti brasiliano Adriano, molto al di sotto delle aspettative generali: «Lo considerate voi un punto fermo, io non lo so. Io non so quali siano i punti fermi in questo momento dell'Inter, dal sottoscritto a tutti gli altri». Mancini dunque salvato da un parte, ma condannato dall'altra: «Certo, il suo biennio non è stato un successo». Il tecnico, intanto, chiede scusa ai tifosi ed alla società senza mezzi termini: «Purtroppo, non abbiamo onorato la maglia dell'Inter e questo ci dispiace molto. Però - ha ammesso a Sky e Inter Channel - è anche vero che bisogna essere logici e razionali e pensare che la stagione non è finita. Abbiamo ancora sei partite di campionato e la Tim Cup da onorare. Siamo l'Inter, dobbiamo fare bene sino in fondo. Ci tenevo a dire queste due cose soprattutto per scusarmi con la società e i tifosi per la partita di martedì sera». Infine, su chi prospetterebbe il divorzio dall'Inter: «Forse è una brutta notizia per chi lo vorrebbe. Dipendo da una società, ho una squadra da allenare e lo farò sino alla fine e nel migliore dei modi. Poi, se la società vorrà cambiare al termine della stagione, questo è un altro argomento. Ma non sono uno che scappa, non l'ho mai fatto». Intanto, in Inghilterra, il suo nome è stato indicato tra i papabili per la panchina del Newcastle.