Superpippo
Lui. L'attaccante più in forma del momento. Grazie a lui, il Milan vola in semifinale. Nonostante una grossa sofferenza. E un risultato che fino all'87' qualificava il Lione. Ma, come detto, c'è Inzaghi. Lui non si dà mai per vinto. Non muore fino al triplice fischio arbitrale. Superpippo uomo Milan. Superpippo uomo Nazionale. Per forza. Non si può lasciar a casa un affamato del gol. In Germania, Pippo sarebbe l'azzurro in più. Rientrando adesso tra le righe della sfida di ieri sera, il Milan, dopo un primo tempo bruttino in cui è stato messo spesso in difficoltà, ha giocato una buona ripresa senza, però, essere mai veramente pericoloso dalla parti di Coupet. Ci voleva quindi un gol alla Inzaghi. Un gol di rapina. Un gol che solo lui sa fare. Uno di quei palloni che Pippo trasforma in oro. Pippo l'oro del Milan. L'oro di Carlo Ancelotti. Il tecnico rossonero, dopo il capitombolo di Lecce dove ha presentato una squadra altamente atipica con sette rincalzi in campo sentenziando di fatto l'ennesimo scudetto juventino, in Champions ripropone il «Milan tipo», con tutti i cosiddetti titolari: uniche varianti, rispetto alla gara d'andata, gli inserimenti di Stam e Inzaghi al posto di Costacurta e Gilardino. Anche il suo collega francese Gerard Houllier - che però uno scudetto lo ha già pressoché vinto - a San Siro si affida al «Lione tipo» ritrovando, tra l'altro, il gioiello Juninho Pernambucano, squalificato all'andata. Nell' Olimpo del calcio che per questo quarto di finale ha fatto registrare il tutto esaurito(ben 80.000 spettatori), non accade assolutamente fino al 17' quando Dida fa venire i brividi ai tifosi rossoneri con un rinvio trasformato in una ciccata clamorosa che, per poco, non spalanca la porta a Wiltord. Passa qualche secondo e il portiere brasiliano rischia un'altra figuraccia compiendo un'uscita maldestra su Fred concedendo così il pallonetto a Malouda che sfiora il gol. L'estremo difensore rossonero si riscatta però al 22' con un intervento prodigioso sulla punizione dello specialista Juninho. Milan alle corde. Tra l'altro, Stam è costretto a dare forfait, lasciando così spazio a Costacurta. L'eterno difensore rossonero, appena entrato, si trasforma in talismano. Infatti, entra Billy e il Milan passa in vantaggio. Intuizione di Kakà che apre per Seedorf sulla sinistra, cross perfetto dell'olandese e inzuccata vincente di Inzaghi smarcatosi magistralmente in area del Lione. San Siro esplode di gioia trascinato dall'esultanza coinvolgente e adrenalizzante di Superpippo che merita davvero una convocazione da Lippi per i Mondiali di Germania. La partita è bellissima, non conosce pause. Il Lione si rifà subito sotto e, dopo appena sei minuti, centra il meritato pareggio. Juninho confeziona uno dei suoi capolavori su calcio piazzato, e proprio un suo capolavoro confonde Dida: il numero uno verdeoro sbaglia l'uscita e, anziché agguantare la sfera, va a sbattere su Cris, lasciando così il via libera al colpo di testa comodo comodo di Diarra. Ecco che San Siro passa, nell'arco di pochi minuti, dalla felicità alla disperazione. Al 40', poi, ancora Juninho con un tiro cross chiama Dida alla deviazione in angolo. Sugli sviluppi di questo corner il Milan rischia grosso lasciando tutto solo Fred che, con un'incornata, scheggia il palo. La ripresa vede subito un Milan più frizzante e esplosivo trascinato dalla grinta di Gattuso: unica componente mancante, che poi è quella fondamentale, è la spietatezza sotto porta. Falliscono, nell'ordine, Nesta, Serginho e Seedorf. Al 74, poi, incredibile salvataggio sulla linea di Wiltord su un colpo di testa di Kakà. I rossoneri non demordono e a tre minuti dal termine trovano il pazzesco gol qualificazione. Manco a dirlo è ancora Inzaghi, come tre anni fa con l'Ajax, a portare il Milan in semifinale con un tocco magico. Sulla conclusione di Sheva che prima si stampa sul palo e poi fa una passeggiata sulla linea di porta, Superpippo trova la zampata vincente. San Siro impazzisce. Non sta più nella gioia. Nel recupero, poi,