Capello cerca l'impresa con l'Arsenal: bisogna ribaltare il 2-0 dell'andata (Italia Uno, 20.45) Il tecnico: siamo convinti di poter centrare la semifinale. Del Piero infortunato non ci sarà
Ieri mattina il numero dieci bianconero ha provato a scendere in campo, ma evidentemente ha sentito ancora un leggero fastidio al polpaccio sinistro e, d'accordo con Capello, ha preferito non rischiare. «Ci vediamo in semifinale», ha poi detto Pinturicchio a Thuram, che diventa così il capitano cui fare riferimento. «Non mi piango addosso, non sono abituato a farlo - è stato il commento di Capello -. Sono convinto che si possa fare una grande partita e centrare la qualificazione. Qualcuno ci ha già dato per morti, ma i miracoli a volte succedono e comunque non credo che ne serva uno per arrivare in semifinale. Siamo pronti a tutto, anche ad andare ai rigori: arrivarci sarebbe già un buon risultato, ma certo non per poi perdere. Motivo per cui, cercheremo di segnare tre gol prima». Sembra facile, a dirlo così. In realtà, per risalire dallo 0-2 di Highbury, servirà una Juve completamente diversa da quella vista nelle ultime settimane: «Nel calcio ci sta tutto. Rispettiamo l'avversario, sicuramente all'altezza e dotato di grandi mezzi: noi però siamo coscienti della nostra forza, vedrete che combineremo qualcosa di grande». Fiducia ostentata, quasi a ripararsi da critiche e dubbi di vario genere. Gruppo difeso in tutto e per tutto, nervosi compresi: «Abbiamo parlato tanto - ammette Capello - e sulla carta tutti hanno sempre espresso buoni propositi. Però poi in campo subentra il raptus agonistico e tutto cambia: chi ha sbagliato, in ogni caso, sa di averlo fatto e se ne assume tutte le responsabilità». Discorso riferito ai tre che mancheranno oggi perché squalificati (Zebina, Camoranesi e Vieira), più a quell'Ibrahimovic che a Treviso ha avuto di che discutere con il suo allenatore: «Tutto risolto, io bado a quello che succede in campo. È un giocatore che finora ha fatto cose buone e altre meno: io ho tutto il diritto di giocarmi tutte le carte che ho a disposizione per raggiungere un obiettivo». Ricetta applicata a tutti, nessuno escluso. Stasera lo svedese farà coppia con Trezeguet, più o meno gioco forza: «In attacco siamo quasi obbligati», ha ammesso Capello. In realtà ieri ha anche provato a lungo movimenti che prevedevano la contemporanea presenza in campo dello svedese, del francese e di Zalayeta: in tal caso il sacrificato sarebbe Mutu, con un centrocampo a tre formato da Giannichedda, Emerson e Nedved. Probabile però che si tratti di una soluzione d'emergenza, da adottare magari a partita in corso. La difesa dovrebbe invece essere quella solita - a quattro -, con il ballottaggio a sinistra tra Balzaretti e Chiellini. Thuram non mostra particolari tensioni: «Henry? È bravo quando ha spazi larghi, starà a noi limitarglieli. È un mio amico, ma cambia poco: siamo professionisti, in campo non si guarda in faccia nessuno. L'importante è che tutti abbiano la testa a posto: servono calma e presenza di spirito, per mettere a segno imprese come questa». Parole da vecchio saggio buttate lì e indirizzate magari proprio a chi, come Ibrahimovic, deve ancora crescere dal punto di vista dell'atteggiamento psicologico. Capello si aspetta invece parecchio da Nedved, assente all'andata: «L'Arsenal concede poco spazio per definizione: uno come lui, che ci può regalare tanti cambi di ritmo, potrà essere determinante». Biondo di Cheb: se ci sei, batti un colpo.