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La Juve non punge più Solo un pari a Treviso

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Ma anche lo 0-0 di Treviso, contro l'ultima in classifica, non scalfisce più di tanto l'umore dei bianconeri grazie al contemporaneo ko del Milan a Lecce. Il campionato è ormai vinto, i rossoneri sono a meno 9 quando mancano sei partite alla fine e davvero non sono pronosticabili capovolgimenti soprattutto perché è la stessa squadra di Ancelotti a non credere più alla rimonta. Semmai, il fatto che ieri la Juve non sia riuscita a vincere (e a segnare) contro una squadra praticamente già retrocessa non depone a favore di chi, mercoledì, dovrà cercare di rimontare due gol all'Arsenal. Capello (che pensa all'Inghilterra del dopo-Eriksson) sceglie di partire con la Juve migliore. Il turnover, per il tecnico di Pieris, potrebbe essere anche abolito dal dizionario del mondo pallonaro. Se avrà avuto ragione, lo scopriremo contro i Gunners, ma certo è inutile lamentarsi della freschezza altrui se poi, contro gli ultimi del campionato italiano (nelle ultime cinque partite: un pareggio e quattro sconfitte), giocano sia Emerson che Zambrotta, poi Cannavaro e via via tutti gli altri con la sola eccezione di Thuram. Una Juve che nei primi ventisei minuti crea tutto quello deve creare: sette occasioni da gol più o meno clamorose, agevolata anche dalla pochezza di un Treviso che Bortoluzzi schiera con due punte (Borriello e Beghetto) non supportate però da un centrocampo che finiva spesso in inferiorità numerica. La Juve, cattiva e aggressiva quasi a volere passare subito oltre l'incubo Arsenal, gode così di ampi spazi nelle ripartenze, con Camoranesi e Mutu che sfondano sulle fasce e l'accoppiata Trezeguet-Ibra che potrebbe segnare almeno un paio di gol a testa. Lo svedese coglie anche un palo in mezza rovesciata intorno al ventesimo, mentre il francese spedisce sull'esterno della rete un colpo di testa e poi, in mezza girata, sfiora il gol. Il portiere veneto Zancopè si prende anche qualche bello spavento su un paio di punizioni di Mutu, prima che la Juve cali leggermente il ritmo e anche i suoi compagni si affaccino dalle parti di Buffon. Risultato: mentre oltre Manica l'Arsenal aveva già maramaldeggiato nel pomeriggio sull'Aston Villa (5-0, doppietta di Henry), la Juve doveva ancora sbrigare la pratica Treviso. Una pratica che rimarrà inevasa anche nella ripresa, quando appare evidente che la Juve sta accusando un calo atletico che solo il suo allenatore si ostina a non ammettere. Così, dopo le tante possibilità di passare in vantaggio nel primo tempo, nel secondo non succede praticamente nulla se non un salvataggio di Zancopè su Mutu. Per il resto, qualche mischia e poco più. Di gioco (Vieira inguardabile, Emerson sulle ginocchia) nemmeno a parlarne, con un Ibrahimovic spocchioso e fumoso, sostituito da uno Zalayeta pesante come un carro armato. Il Treviso - lamentatosi giustamente per un fuorigioco inesistente che fermava Vascak lanciato a rete - porta così a casa un pareggio di prestigio. La Juve si scopre formic

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