GRANDANGOLO
Sempre discussioni, lacerazioni, polemiche e poi pure la notizia, arrivata dalla Procura, di Chinaglia indagato per manipolazione del mercato. Il futuro laziale pare un maledetto puzzle o una telenovela senza soluzione di continuità, mentre perfino oggi, poco prima dell'assalto all'Empoli, vedremo un corteo di contestatori sfilare nei paraggi dell'Olimpico proprio per ricordare ai più distratti che siamo in pieno scisma e le proteste contro l'attuale gestore non si placano. Ma non sarebbe meglio una tregua in attesa di capire come possa evolvere la situazione e se risulti davvero possibile ottenere una specie di paradiso terrestre privilegiando gli acquirenti rappresentati da Long John? Invece si procede per umori, ripicche e schieramenti, nell'inquinato mondo dell'informazione, quasi fosse indispensabile abbattere la dirigenza per recuperare subito chissà quale grandezza perduta nell'hit parade continentale. E ai margini della contrapposizione Berlusconi-Prodi, la polemica sul pianeta Lazio avvampa altrettanto rovinosa senza rispetto nei confronti del gruppo di lavoro cui sovrintende Delio Rossi ancora proiettato verso il raggiungimento della zona Uefa, traguardo davvero non pronosticato nell'estate scorsa. Ogni settimana il signor Rossi provvede a tenere distanti i veleni dallo spogliatoio, e chissà fino a quando questa affettuosa protezione sugli allievi fidati renderà possibile l'accumulo di risultati accettabili, fra lo stupore degli estranei che non riescono a capire le cause di queste turbolenze extracalcistiche. Tra poco toccherà all'Empoli verificare lo stato di grazia di Oddo e degli altri professionisti che devono tirare avanti in modo anomalo, salvando la loro dignità nel caos dilagante. Che antepone gli accanimenti faziosi addirittura alle vittorie, presentando parecchia gente che vuole l'addio di Lotito comunque e a prescindere da qualsiasi logica riflessione; che non lo sopporterebbe neanche se guidasse la Lazio a vincere scudetto e Champions League. Tuttavia l'ostacolo-Empoli deve essere scavalcato nonostante i toscani provengano da tre successi consecutivi e abbiano in Tavano, 16 reti in campionato, il realizzatore desiderato da molti club (e dallo stesso Lotito) per il salto di qualità. L'attaccante, cui provvederà l'accoppiata Cribari-Siviglia, meriterebbe d'essere chiamato da Lippi, e tuttavia potrebbe vestire la maglia del Bayern. In seguito vedremo. Adesso, soprattutto in casa Lazio è fuorviante giudicare cosa accadrà nel prosieguo, censurando severamente le cessioni certe di Liverani e Dabo, ai quali si chiede intanto di orientare nel migliore dei modi l'assalto alla difesa di Cagni. Però gli oppositori imperversano, come se a Roma, sul versante biancoceleste, dovesse sparire il calcio senza la presenza dei due centrocampisti in partenza. E perché non si ammette che Lotito ha in mente rinforzi importanti tipo Mutarelli, Guana, Almiron, Ledesma, Pinzi e Obodo? La battaglia dialettica prosegue senza esclusione di colpi, e auguriamoci che non accadano prima o poi episodi riprovevoli. La Lazio merita di disputare le ultime sette finali con compattezza e circondata dall'entusiasmo dei suoi sostenitori. Forza, proviamo a immaginare che oggi pomeriggio sarà così, almeno per qualche minuto, almeno in qualche snodo spettacolare della partita. Bisogna cogliere tre punti sonanti mentre il Chievo tenterà di infliggere al Livorno la quinta sconfitta consecutiva. Così, fra i due «litiganti» di Verona, Rossi ha buone opportunità di ritrovarsi sesto in solitudine. E scusate se è poco.