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Milan, occasione persa Il Lione rimane in corsa

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Ma nulla. Solo spreco. Una grossa opportunità sciupata. Il Milan esce da questa sfida sicuramente arrabbiato per non aver sfruttato tutte le palle gol create tra il 6' e il 45'. Auguriamoci adesso che martedì prossimo a San Siro i rossoneri non buttino alle ortiche le occasioni che significherebbero semifinale. Anche perché con questo Lione c'è poco da star tranquilli: infatti, i francesi, dopo una prima frazione in cui hanno concesso molto ai rossoneri, sono rientrati dagli spogliatoi con tutt'altro piglio, prendendo in mano le redini del gioco e schiacciando la squadra di Ancelotti in lungo e in largo. Lo 0-0 che arriva dalla Francia deve tenere il Milan molto concentrato. Un minimo errore tra sette giorni potrebbe costare davvero caro. A Milanello bisognerà lavorar duro per non fallire. Istanbul va riscattata. Parigi aspetta di essere conquistata. A Lione, Ancelotti conferma la medesima formazione che nell'anticipo di sabato scorso ha schiantato la Fiorentina. Unica eccezione, già ampiamente studiata prima della gara con i viola, il passaggio di testimone in attacco tra Inzaghi e Gilardino. In difesa, viste le contemporanee indisponibilità di Cafu e Stam, spazio ancora all'immortale Costacurta, sul quale proprio il tecnico rossonero ha scherzato così: «Se dovesse morire in campo, Billy sarà morto per una causa giusta. Per la patria potremmo anche dedicargli un Memorial Costacurta». Chi invece, alla vigilia, non ha proprio avuto voglia di scherzare è stato il tecnico dei francesi Gérard Houllier, molto fermo nella sua posizione che non tollera che il suo Lione venga definita una outsider. Un Lione privo del gioiello numero uno Juninho Pernambucano(al suo posto Pedretti), ma pur sempre spregiudicato nonostante si trovi di fronte un attacco atomico come quello rossonero: infatti, nessun timore, e solito modulo 4-3-3. Il Milan parte con un pressing molto alto e con una buona verve e, già al sesto minuto, prova a centrare il colpaccio: ottimo suggerimento di Gattuso per Shevchenko che, cosa più unica che rara, non piazza il pallone in porta ma spara addosso all'estremo difensore francese. Capita anche nelle migliori famiglie. Poco dopo è Kakà a non fare il Kakà con un tiro impreciso che finisce a fil di palo. I rossoneri non demordono e conducono il match. Altra ghiotta opportunità al 13' quando il bomber ucraino cerca di farsi perdonare ma, come nell'occasione precedente, manda la sfera sulle gambe di un Coupet comunque attento. Due errori di Sheva, due errori di Kakà. Infatti, il talento brasiliano, intorno al 20', dopo essersi bevuto in velocità un paio di avversari, fallisce clamorosamente l'assist decisivo, svirgolando la palla. Milan, dunque, sprecone. Il Lione si fa vivo per la prima volta al 25' con una punizione di Pedretti da trenta metri che passa in mezzo a tutti i giocatori schierati in area ma sulla quale Dida è straordinario con un intervento felino. Gli uomini di Houllier si affidano esclusivamente a conclusioni da lontano, tra l'altro tutte fuori dallo specchio, senza costruire qualcosa che profumi di calcio. Poco prima dell'intervallo, i rossoneri tornano dalle parti di Coupet: manco a dirlo è sempre Sheva a cercare il gol ma, dopo un bel gesto tecnico con il quale si beve Cris, calcia centralmente. Il primo tempo finisce qui, con il Milan che si mangia le mani per le diverse occasioni da gol buttate al vento. La ripresa inizia con il Lione pericolosissimo al 55': Tiago spara a botta sicura da pochi metri ma trova sulla propria strada l'opposizione determinante di Kaladze. Ancelotti, accortosi che la squadra non è più brillante come nella prima frazione, opta per il doppio cambio: fuori lo stanchissimo Costacurta e l'evanescente Gilardino, dentro Maldini e Inzaghi. Cambiando anche modulo: si passa all'albero di Natale con Sheva e Kakà a supporto di Superpippo. Ma serve a poco. Serviva invece segnare nel primo tempo quando il Lione sembrava assai intimorito da questa sfida. Che verrà d

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