Lazio verso la gara con l'Empoli ma l'attenzione è rivolta ai fatti societari
Il presidente chiude al gruppo misterioso. Chinaglia: «Andiamo avanti»
Lotito non vedrà Chinaglia: l'azionista di riferimento ha precisato i motivi della decisione in un comunicato articolato — cinque punti — con il primo concetto che non lascia adito a interpretazioni. «Non è nei nostri programmi cedere la partecipazione azionaria nella S.S. Lazio spa»: così Lazio Events, cioè Claudio Lotito, ha declinato l'invito inviato dai legali di Chinaglia lo scorso 23 marzo, concernente la richiesta di un summit «ricognitivo» avanzato da Long John a nome di un non meglio identificato gruppo estero interessato all'acquisizione delle quote della società biancoceleste. C'è però il corollario, che pone una serie di condizioni per materializzare un eventuale summit «ricognitivo» con un potenziale imprenditore. «Non è nostra intenzione trattare con soggetti non identificati o che si trincerano dietro l'anonimato, dei quali quindi non è dato conoscere l'affidabilità». E poi ancora: «Non ci è consentito esaminare offerte e proposte che, nel superiore interesse della società, non siano serie, credibili e idonee al conseguimento degli interessi di una società quotata, con un azionariato portatore di interessi diffusi». Infine un altro messaggio per rafforzare il concetto: «Non intendiamo trattare con intermediari ma solo con l'interlocutore diretto, che dia garanzie sulla serietà dell'attuazione dei programmi e sulla provenienza dei capitali investiti». Niente trattativa, quindi. Con il titolo in Borsa che perde il 6,42% e scende a quota 0,43 euro (quarto peggior titolo di giornata, scambiati circa centomila pezzi). Il resto della vicenda si snoda in Procura. Con una notizia: l'entità della «provvista», annunciata dai legali di Chinaglia, è pari a 24 milioni, cioè la cifra di un bonifico (al centro di altri controlli, ma secondo indiscrezioni non sarebbe partito dall'Investkredit ma da una banca austriaca) effettuato a nome di Chinaglia presso un'agenzia della San Paolo-Imi per l'«acquisizione di titoli S.S. Lazio», la cui fotocopia è in mano al pm Rocco Fava. Che lavora sugli accertamenti relativi a eventuali, anomale, oscillazioni in borsa del titolo in concomitanza di dichiarazioni relative a potenziali cambiamenti societari, per verificare ipotetiche iniziative inquadrabili sotto il profilo dell'aggiotaggio. Il fascicolo è stato aperto d'ufficio ed è contro ignoti. La procura attende in queste ore una relazione da parte della Consob. Al vaglio del pm Fava c'è anche l'esposto cautelativo presentato da Chinaglia nel quale si paventano una serie di ostacoli e di impedimenti che, a giudizio dell'ex bomber, avrebbero condizionato il tentativo del gruppo da lui rappresentato. Chinaglia non ha diramato altri comunicati: si è chiuso in riunione fiume con due influenti emissari (tra cui un legale) della parte interessata, giunti a Roma in previsione dell'eventuale incontro. Al quale, quindi, non avrebbe partecipato solo Long John. Oggi nuovo summit: solo dopo si conosceranno le nuove strategie. Così Long John a Radioincontro: «Non mollo. Mi auguro che qualcuno si possa ricredere, il gruppo ha buona volontà. Torno giovedì prossimo (dopo probabile blitz a Londra, ndr)». Sulla vicenda si è espresso anche l'ex presidente Cragnotti: «Credo che Lotito stia facendo bene ma se c'è qualche gruppo interessato a far crescere la Lazio ben venga nell'interesse della società e dei tifosi». La Curva, come la maggior parte della gente, chiede almeno l'incontro e prepara una manifestazione prima della gara con la Samp (Piazza Mazzini, ore 11). Poi tutti in corteo fino all'Olimpico.