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di FEDERICO BERNARDI MILANO — Più cinque.

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Adesso la permanenza al secondo posto è più sicura e ciò permette anche uno status di assoluta tranquillità in vista dell'imminente gara di Champions. Contro i viola, si è visto il Milan delle ultime settimane: spettacolare e concreto nello stesso tempo, con un possesso palla fenomenale e un'ottima media gol. A far felice l'ambiente rossonero anche il pareggio interno della Juve che, ora, un leggero fiato sul collo lo sentirà di sicuro nonostante i giochi siano praticamente fatti per quanto riguarda il discorso scudetto. Ma, un Milan così mette paura pure ad un'armata come quella bianconera. Vedremo. Intanto Ancelotti fa le prove generali per la Champions schierando gran parte dell'undici che andrà ad affrontare il Lione nel primo round dei quarti di finale. Infatti, ad eccezion di Inzaghi, che in coppa dovrebbe «abdicare» a favore di Gilardino, dell'immortale Costacurta (al suo posto Stam), e forse di Serginho che a Lione concederà una maglia al rientrante Maldini con il conseguente ritorno di Kaladze a sinistra, la squadra versione Europa è già fatta. Chi invece in Champions League deve ancora arrivare è la Fiorentina. Proprio per raggiungere il prestigioso quarto posto, Prandelli ha chiesto grande concentrazione alla sua squadra che, a San Siro, si presenta abbastanza rimaneggiata soprattutto in difesa: assenti capitan Dainelli e Di Loreto spazio a Pancaro e Kroldrup, mentre, a centrocampo — dove tra l'altro si registra il recupero di Brocchi — Montolivo sostituisce Donadel. In attacco, invece, nessun squalificato ma un bocciato: Boijnov, pessimo nelle ultime apparizioni, resta in panchina a favore del follettino Jimenez a fianco dell'intoccabile Toni. Sfogliando adesso le pagine di questa partita, la prima emozione la regalano gli ospiti dopo appena trentadue secondi: Fiore pesca Toni liberissimo in area ma la conclusione in prima battuta del capocannoniere della Serie A va a spengersi sopra la traversa. Sospiro di sollievo per Ancelotti che se l'era vista molto brutta. La Fiorentina mostra una discreta brillantezza e Jorgensen costringe Serginho al giallo immediato. Comunque anche il Milan non resta a guardare, guadagnando nei primi dieci minuti, ben sei calci d'angolo. Proprio da corner, i rossoneri creano una clamorosa palla gol: splendida girata di Inzaghi che, se non ci fosse stata la provvidenziale deviazione di Pasqual, avrebbe sicuramente battuto Lobont. Dopo questi minuti di difficoltà, i viola si rifanno vivi, passando addirittura in vantaggio. Punizione battuta da Pasqual, sponda aerea di Ujfalusi per Toni che, a due passi da Dida, segna la sua venticinquesima rete stagionale. Il Milan torna così a prendere gol su palla inattiva dopo molti mesi. Nello stesso tempo, Dida perde la propria imbattibilità dopo 535' minuti. Un gol che comunque non abbatte i rossoneri. Anzi. Solo sette minuti e la squadra di Ancelotti conquista il meritato pareggio. Pirlo pesca splendidamente Sheva che, dopo aver messo a sedere Jorgensen, buca Lobont sul primo palo. Grave l'errore del portiere rumeno sul diciannovesimo sigillo in campionato del bomber ucraino. La partita è fantastica, non conosce un attimo di pausa. Il ritmo è davvero intenso, sul terreno e sugli spalti San Siro scorrono fiumi d'adrenalina. Anche se fino al 45' opportunità vere e proprie non si registrano più, a parte la sforbiciata di Kakà sulla quale Lobont riscatta la mezza papera precedente, il primo tempo ha regalato un calcio da sette in pagella. Anche la ripresa prende il via con una verve non indifferente. Appena due minuti e l'immortale Costacurta architetta un traversone perfetto per Kakà che, con una precisa torsione aerea, regala il vantaggio, nonché il sorpasso, ai rossoneri. Il Milan c'è e al 60' si concede il tris. A segnare è addirittura Gattuso grazie ad una sventola dal limite dell'area che non lascia scampo a un Lobont un po'assonnato. Dopo il gol, coinvolgente esultanza del Rino nazionale che si fa l'in

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