Caimmi chiede aiuto al pubblico
Eppure Daniele Caimmi non si è scoraggiato e ieri mattina in conferenza stampa ha sfoderato un sorriso smagliante, una tranquillità che solo chi ha lavorato con serenità può vantare. «Spero che il pubblico mi sostenga così come fece nella passata edizione con Alberico Di Cecco — afferma il finanziere — il tifo dei romani mi aiuterà a dare il massimo e dimenticare i problemi fisici che mi hanno costretto a due anni di stop. Ho riacquistato una buona forma e condurrò la gara in modo da restare sempre incollato al gruppo di testa che sicuramente sarà composto dai validissimi atleti kenioti». L'idea è che Caimmi sappia bene cosa lo aspetta. I passaggi sono da capogiro, 1h04'20" a metà gara è un progetto ambizioso e solo chi ha fegato può agganciarsi ad un treno simile. «Daniele ha lavorato molto bene nell'ultimo periodo — dice il suo allenatore Massimo Magnani — e ha ritrovato la fiducia nei propri mezzi e vuole dimostrare a se stesso che il periodo buio del dopo Olimpiadi è superato». Nella pattuglia africana spicca il bronzo dello scorso anno che ha tutta l'aria di chi vuole rifarsi: «Inutile dire che sono tornato a Roma per vincere — dice sorridendo Daniel Yego — e ora voglio riscattare il mio terzo posto dell'anno scorso e onorare la città e la gara con un risultato importante». Il record da battere appartiene ad Alberico Di Cecco che lo scorso anno stupì il mondo con un ultimo rettilineo finale da capogiro. Quel 2h08'02" non sembra rischiare più di tanto anche se dai keniani Thomas Chemitei, Samson Kosgei, Wesly Ngetich, Andre Limo e Paul Lokira c'è da aspettarsi di tutto senza dimenticare l'ucraino Oleksandr Kuzin e l'etiope Abebe Hailemariam. G. Esp.