Titolo sospeso, Consob al lavoro. Lunedì la probabile risposta di Lotito alla richiesta d'incontro di Chinaglia
La Lazio scruta il futuro e intanto si gode la firma da 87 milioni complessivi (104.400.000 euro Iva inclusa, senza Umts e diritti esteri), relativa al biennio 2007-2009 e comprensiva di 10 milioni d'opzione per il 2010. La cifra relativa all'opzione confluirà subito nelle casse sociali e consentirà al club di onorare il pagamento della rata annuale con il fisco: il 5 aprile (come stabilito dalla transazione) dovranno essere infatti versati poco più di 5 milioni nelle casse dell'Erario. Complesso l'accordo con Mediaset (che martedì aveva portato 145 milioni alla Roma), così architettato: 38 milioni per il primo anno, 39 per il 2008-2009, 39-40 ipotizzabili anche per il 2010, comunque da negoziare. I 10 milioni non valgono, infatti, come anticipazione, ma rappresentano l'«una tantum» che per Mediaset equivale a mettere le mani su un'altra stagione in tv dei biancocelesti. Lotito soddisfatto: accontentata la Consob, che in mattinata aveva chiesto, e ottenuto, un comunicato di smentita per sconfessare accordi già sottoscritti per i diritti tv. Il titolo, come detto, è invece rimasto sospeso per tutta la giornata mentre la vicenda-Chinaglia continua invece a tenere tutti sulla corda. «Andremo avanti anche se Lotito dovesse dirci «no». Non ci sarebbe resa. Qualcuno pensava a un bluff ma questa è realtà. Volevano i soldi in una banca italiana e ce li abbiamo messi. È una delle banche più grandi d'Italia, i soldi sono stati versati sul mio conto. Quanti? Se io scappassi, i figli dei miei figli non riuscirebbero ancora a spenderli tutti. Chi c'è dietro alla fine uscirà fuori. Ha una simpatia per i colori biancocelesti ma non farà il presidente. Lo farà uno dei suoi avvocati. Io sarei il vicepresidente esecutivo», ha sottolineato Long John dai microfoni di Radioincontro in mattinata, pochi istanti prima di recarsi spontaneamente in Procura. Mossa imprevista, cautelativa. L'ex centravanti del '74 ha presentato un esposto «concernente la vicenda relativa all'andamento sul mercato del titolo S.S. Lazio Spa» al procuratore aggiunto di Roma, Francesco Verusio. Si è trattenuto mezz'ora per spiegare la sua posizione e le sue convinzioni, Long John. Secondo l'ex bomber il tentativo di acquisire la Lazio sarebbe stato ostacolato. «Ha esposto alcuni accadimenti verificatisi in queste settimane», ha poi raccontato l'avvocato Izzo. Il fascicolo è ora nelle mani del procuratore Giovanni Ferrara. La Consob continua a indagare a 360 gradi: mercoledì sera ha controllato la posizione della Lazio Events, giovedì le società di Lotito, per verificare l'eventuale esistenza di un patto parasociale occulto tra i soci rilevanti. Controlli anche per alcuni amministratori. Contestualmente richieste di informazioni in Ungheria, dove però la cortina fumogena è più difficile da diradare: l'azienda interessata, secondo indiscrezioni, vorrebbe manifestarsi ufficialmente solo nel caso in cui l'azionista di riferimento accettasse l'incontro. Non prima. I soldi, poi, potrebbero derivare direttamente dall'Austria, secondo un percorso diverso (ma affine) da quello inizialmente annunciato attraverso l'InvestKredit. Lotito rimane in silenzio e il tormentone cittadino cerca d'interrogarne l'umore: risponderà o non risponderà, recita il quesito più gettonato. Lunedì dovrebbe essere in realtà il giorno destinato a fugare i dubbi: Lazio Events fornirà una nota ufficiale in cui, presumibilmente, chiederà al misterioso gruppo/imprenditore di manifestarsi per poter materializzare l'eventuale summit «ricognitivo». La strategia d'azione è comunque al vaglio di Lotito. I tifosi aspettano.