IL GIORNO DOPO LA RETE DI MANO
Il giorno dopo Roma-Messina tiene banco la discussione sul gol di mano annullato al mediano giallorosso dopo la sua ammissione di colpevolezza. Neanche a farlo apposta, proprio ieri Maradona è tornato a parlare della famosa rete che ha realizzato nel mondiale '86. «Non è stata la mano di Dio, è stata la mia. Ma non ho imbrogliato, sono stato furbo». Secondo l'argentino, quindi, c'è una bella differenza. De Rossi ha ricevuto tanti applausi ma anche diverse bacchettate. «Non pensavo — fa sapere — di scatenare tutto questo interesse. Credo che sia un gesto dovuto per me stesso, i miei compagni e i miei avversari». Perrotta ha raccontato le sensazioni vissute in campo al momento dell'episodio. «Non mi ero accorto del fallo. Daniele ha fatto bene alla città, soprattutto dopo lo striscione esposto durante la partita con il Livorno. Spalletti ci spinge a non fare scenate ma bisogna dire che quando le cose vanno bene è facile fare i bravi ragazzi». Applausi anche dall'Uefa. «Il gesto — dice il direttore della comunicazione William Gaillard — fa onore a De Rossi e serve al calcio, specie se rapportato al gol di mano di Drogba nella partita Fulham-Chelsea». Il commento del viola Fiore è a metà tra un applauso e una critica. «Bisogna fargli i complimenti. È stato un bel gesto — spiega il fantasista della Fiorentina — ma è anche vero che è successo in un momento in cui era piu facile farlo. L'onestà vera si dimostra quando la propria squadra è sotto». Anche Gianni Rivera non si è accodato al coro di elogi. «Capisco l'istinto di un giocatore ma rimane il fatto che lui ha sbagliato in partenza. Ammettere il fallo è un atto dovuto». Sulla stessa lunghezza d'onda Zeman. «De Rossi ha fatto una cosa normale. Sarebbe stato meglio non andare a colpire di mano invece di ammetterlo dopo». Lo juventino Emerson si è invece schierato al fianco del suo ex compagno. «È molto più importante il gesto di De Rossi che una bella giocata. Se si continua con il calcio dei furbi non si va avanti». Commenti sono arrivati anche al di fuori del pianeta calcistico. I Giovani D.L. hanno scritto una lettera al calciatore per complimentarsi. Don Pirenei Gelmini, fondatore di una comunità di recupero per tossicodipendenti, ha definito esemplare il gesto di De Rossi e si è augurato «che possa essere di esempio per tutti i politici impegnati nella campagna elettorale».