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Domenica riparte la sfida iridata a Valentino Rossi

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Domenica prossima a Jerez, in Spagna, parte la MotoGp e nel mirino, come sempre dal 2001, c'è lui: il sette volte campione iridato, in sella ad una Yamaha-M1 gommata Michelin che nei test invernali ha dimostrato di essere cresciuta ancora, rispetto a quella già velocissima del 2005. Ma non tutto è scritto, perchè anche gli altri, a cominciare dalla Ducati con l'ambiziosa GP6, hanno lavorato duramente per limare lo svantaggio dal n.46. Sulla griglia del circuito andaluso, prima di 17 tappe, mancherà Max Biaggi, appiedato dopo 201 gare consecutive dai dissidi con la Honda e da problemi di sponsor. Non per questo Valentino potrà dormire sonni più tranquilli. L'addio al carissimo nemico — come quello ad un veterano del calibro di Alex Barros, passato alla Superbike — ha lasciato posto ad una muta di giovani affamati di vittorie, a partire dal campione del mondo della 250, lo spagnolo Dani Pedrosa, 20 anni, sul quale la Honda punta forte. Senza dimenticare l'australiano Chris Vermeulen, in sella alla Suzuki. E quel Toni Elias arrivato alla Honda dalla Yamaha e che proprio domenica compirà 23 anni. Rossi, intanto, ha vissuto i test dividendosi tra le due ruote Yamaha e le quattro Ferrari. Giunto a 27 anni ed in attesa di decidere cosa fare da grande, non ha però trascurato la messa a punto della sua moto. Alla quale ha rimproverato, solo su alcuni circuiti e solo per problemi di gomme, l'innescarsi di vibrazioni alla ruota anteriore nell'ingresso in curva. Ma l'evoluzione della M1 gli piace, eccome: l'ha già definita «più stabile, veloce e docile di quella dell'anno scorso». Come a dire, nemici miei, non cullate troppe illusionì. La caccia si sta per aprire, ma la volpe gialla resta ancora la più difficile da afferrare.

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