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Palander si fa male Rocca diventa re di slalom undici anni dopo Tomba

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Conquistando senza combattere la coppa del mondo di slalom speciale, primo italiano a vincerla dopo Alberto Tomba nel lontano 1995, grazie all'infortunio occorso al finlandese Kalle Palander nel corso dello slalom gigante di Aare, in Svezia. «Vincere la coppa così un po' mi dispiace. Io voglio vincerla in gara e voglio farlo domani (oggi, ndr) nell'ultimo slalom della stagione — ha detto l'azzurro —. Mi spiace per Kalle. Adesso aspetto per vedere se realmente non sarà in pista e comunque si festeggerà solo dopo la gara. Voglio dimostrare di essermi meritato la coppa». Strana stagione, quella di Giorgio Rocca: dominatore all'inizio, con cinque successi nelle prime gare in calendario, poi due uscite di pista prima delle Olimpiadi, la combinata di Sestriere andata male per cinque centesimi, il ko nello slalom arrivato inatteso e in modo assurdo. Poi, nella trasferta in Oriente, due gare anonime che hanno permesso a Palander di tornare a sognare il sorpasso. Quindi, in Svezia, l'epilogo di cui si è detto e tanti saluti al finlandese. «Non è il massimo — ha ammesso Roda, il ct azzurro — ma sono cose che succedono nello sport. Giorgio dovrà vincere lo slalom». Per confermarsi il numero uno, per smentire chi sostiene che la sua preparazione sia stata sbagliata. Per andare in vacanza con l'animo davvero sereno, senza il tarlo di quello che sarebbe successo se il suo rivale numero uno non fosse stato costretto ad alzare bandiera bianca. Rocca, in ogni caso, è sempre stato in testa alla classifica di specialità dall'inizio dell'anno: la legittimità della sua vittoria non può quindi essere certo messa in dubbio. Tanto per la cronaca, va comunque ricordato che, alla vigilia dell'ultimo slalom, l'azzurro aveva 547 punti contro i 495 di Palander: un margine di 52 punti di solito facilmente gestibile se Rocca non fosse arrivato da una serie di risultati modesti. Se il livignasco sorride, altrettanto non può fare Max Blardone che in ogni caso ieri ha lottato alla pari con Benjamin Raich: il piemontese, in testa dopo la prima manche per 7 centesimi, si è dovuto arrendere nella seconda allo scatenato austriaco che gli ha soffiato così anche la coppa di specialità. Per l'ossolano - che però ha bucato l'Olimpiade - quella attuale resta una stagione eccellente che gli ha regalato una vittoria e tre secondi posti. Altra nota positiva della giornata di ieri, l'ottimo settimo posto di Peter Fill, vero uomo nuovo dello sci alpino azzurro capace quest'anno di salire tre volte sul podio nelle discipline veloci e di rivelarsi competitivo anche tra le porte larghe.

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