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di TIZIANO CARMELLINI LA ROMA saluta l'Europa.

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Ne la doppietta di Mancini, una traversa e nemmeno la carica emotiva di Totti in tribuna (la Uefa non gli ha concesso il permesso per andare a bordo campo) per proseguire il cammino in Coppa Uefa. La differenza l'ha fatta l'uno a zero dell'andata: la Roma, che all'Olimpico ha giocato ottanta minuti ad una porta ed ha incassato un solo tiro in porta (quello del gol di Hasselbaink) ha perso il treno dell'Europa proprio sette giorni fa in Inghilterra. Lippi in tribuna prova a consolare Totti («L'ho saluto e gli ho detto che lo aspetto per i Mondiali»), Spalletti stringe le spalle e lascia il campo attonito: il vento è cambiato e alla Roma stavolta ha detto male davvero. Ora restano campionato e coppa Italia per cercare di dare un senso a questa stagione e per provare a rimettere in carreggiata una squadra che, record a parte, sembra aver perso qualcosa per strada. Spalletti inventa di nuovo e stravolge la formazione pronosticata alla vigilia. La grossa novità è un difesa dove il tecnico toscano decide di dare un turno di riposo ai due esterni Panucci e Cufrè (apparsi stremati già nel match di Ascoli e che restano comunque tra quelli che finora hanno giocato di più) e inventa Chivu esterno a destra: con Bovo dall'altra parte del campo. Sulla mediana Spalletti ha scelto l'esperienza di De Rossi-Dacourt, ma ha poi giocato la carta Alvarez sulla fascia sinistra del campo. E proprio da quella parte arriveranno le cose migliori della Roma L'honduregno sembra avere una marcia in più degli inglesi e le sue accelerazioni lasciano sul posto il povero Pogatez e la macchinosa difesa del Boro. La prima palla nel mezzo dell'«Alvaretto» giallorosso, arriva dopo ventiquattro secondi di gioco, ma la Roma non è ancora pronta per l'offerta. E bisognerà aspettare il primo quarto d'ora di gioco per vedere qualcosa degno di nota (prima solo una punzione per la Roma 9' facile preda del portiere inglese). Taddei salta sulla punzione dell'ottimo Bovo, ma non trova l'angolo giusto. Nove minuti dopo il difensore giallorosso fa tutto da solo: prende palla sulla trequarti e spara la botta a rete che si stampa sulla traversa a portiere battuto. La Roma inizia a sentire la gara, cresce anche se non riesce a passare nonostante l'ottimo movimento di Taddei li davanti (il brasiliano sembra il più attivo nella fase offensiva). È sempre lui al 26' a non trovare il primo palo inglese sull'angolo ancora di Bovo. Quindi la prima occasione vera della gara. Contropiede giallorosso, Perrotta pesca in profondità Alvarez che s'invola da solo verso la porta avversaria ma sbaglia clamorosamente al momento del tiro: fare l'attaccante è un'altra cosa. Poi, come spesso accade in questi casi, proprio mentre la Roma sta facendo vedere le cose migliori, arriva la beffa inglese che coincide con la prima occasione del Boro. Downing (osservato speciale di Eriksson) affonda sulla fascia (33') e mette nel mezzo una palla tesa che Hasselbaink anticipa meravigliosamente lasciando sul posto Mexes: fa uno a zero e Olimpico ammutolito. La Roma accusa il colpo, ma riordina le idee e prova a rialzare la testa. La reazione arriva dopo dieci minuti esatti assieme al gol di Mancini che riporta sul pari il risultato e riapre la gara. Parte tutto da Chivu, palla a Taddei, girata per Mancini e la conclusione del brasiliano gonfia la rete del Boro. 1-1 e Roma che continua a crescere. Tre minuti dopo altra gran cosa del romeno che stavolta però si accentra e serve Taddei: la battuta a rete è sporcata in angolo dalla difesa. Prima del doppio fischio, ennesima uscita-brivido di Curci che liscia clamorosamente il pallone su Yakubu: ma c'è Dacourt a salvargli la porta... e la faccia. Ripresa tutta romanista. Spalletti deve aver strigliato i suoi nell'intervallo e rientra in campo tutta un'altra Roma. E'arrembaggio davanti ai pali del pur ottimo Schwarzer. Ci vanno vicino tutti: prima due volte Mancini ma l'estremo

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