LONDRA — Mike Tyson finisce in gabbia, ma stavolta le sbarre del carcere c'entrano poco.
Già perchè, appesi i guantoni al chiodo Tyson torna ancora sul quadrato ma nelle vesti di arbitro del campionato mondiale di Cage Fighting, combattimenti in gabbia per l'appunto. Sabato prossimo l'ex campione arbitrerà la finale del World Cage Fighting Championship, una violentissima disciplina, nata nei primi anni '90 negli Stati Uniti e conosciuta anche come Mixed Martial Arts (MMA) o No Holds Barred (NHB), che unisce tecniche di lotta di wrestling, boxe e varie arti marziali. Alla Men Arena di Manchester si affronteranno 20 lottatori di valore mondiale, sui quali avrà il compito di vigilare Iron Mike per il rispetto delle uniche tre regole che disciplinano questo sport: vietati i morsi, le testate e le dita negli occhi. «Credo che sia lo sport adatto per il pubblico britannico che trovo estremamente aggressivo — ha dichiarato al Guardian Tyson — diversamente dalla boxe, dove i guanti proteggono i due pugili, questo tipo di combattimento è fondamentalmente ossa contro ossa, quindi sarà facile assistere a tanto sangue e ossa rotte». Proibito nella maggior parte degli Stati americani, il Cage Fighting rappresenta una novità in Gran Bretagna. «Sono molto stupito che nel Regno Unito questa disciplina non sia ancora così popolare — ha dichiarato Tyson — anche se si tratta di uno sport violento, bisogna capire che siamo uomini adulti che non abbiamo una pistola puntata alla testa». Un baraccone simile ad un'arena moderna, che lo vede nel duplice ruolo di testimonial e arbitro. L'ennesimo cambio di pelle, la vita nuova di Iron Mike.