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di RINO TOMMASI È ANDATA bene, almeno questo è stato il commento quasi unanime espresso ...

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C'erano due tipi di preoccupazione, una legittima ed una, almeno a mio parere, abbastanza provinciale. La prima riguardava il timore che una delle nostre squadre (due, la Juventus ed il Milan, sono sicure, l'Inter deve invece superare l'Ajax mercoledì prossimo) potesse pescare come avversaria quel Barcellona che viene considerato, probabilmente a ragione, la squadra più forte tra tutte quelle che si sono qualificate. Il Barcellona è stato invece sorteggiato contro il Benefica ed il Milan lo potrà eventualmente affrontare in semifinale se riuscirà a superare il Lione, la squadra che sta monopolizzando il campionato francese e che si è ormai creata una solida tradizione nella Champions. Il Vilarreal, la matricola spagnola che era la preda più ambita in quanto considerata la meno forte o meno pericolosa, è toccato invece all'Inter, naturalmente sempre nell'ipotesi che la squadra di Roberto Mancini sappia sfruttare, nella gara di ritorno, il vantaggio del fattore campo ed il 2 a 2 conquistato in Olanda. È un buon risultato perché oltre alla vittoria l'Inter ha a disposizione. Per passare il turno, sia lo 0 a 0 che l'1 a 1. L'altra preoccupazione relativa al sorteggio e sulla quale sono meno d'accordo era che, avendo tre squadre in corsa, potesse venirne fuori un confronto tra due club italiani, una situazione non inedita in questa competizione e che può essere giudicata in due modi diversi. Di fronte alla possibilità dell'eliminazione di una squadra italiana ci sarebbe stata la certezza di averne certamente una in semifinale. Non è questo però il punto, almeno a mio parere. A livello di competizione internazionale ogni squadra ha una sua identità ed una sua tradizione. C'è naturalmente anche un aspetto commerciale ed editoriale del problema. I giornali avevano probabilmente l'interesse che non ci fosse una partita tra squadre italiane per poter offrire a tre tifoserie distinte i loro servizi. Diverso è il problema televisivo perché l'eventuale doppia partita italiana potrebbe determinare qualche problema di sovrapposizione mentre un derby (termine improprio se ci fosse stata di mezzo la Juventus) aiuterebbe probabilmente gli indici di ascolto. Tutto questo discorso è comunque superato. Come ho detto all'inizio è andata bene e non rimane che sperare che l'Inter faccia il proprio dovere. Tuttavia mi chiedo perché mai il mondo del calcio, ed in particolare l'UEFA, non abbiano avuto l'intelligenza e l'umiltà di copiare quanto avviene in altre discipline sportive adottando, nella fase ad eliminazione diretta, il sistema delle teste di serie. A me viene naturale pensare al tennis che ha introdotto questo sistema a partire dal 1927. Il concetto ispiratore, del quale ha parlato in un lavoro pubblicato più di cent'anni fa Lewis Carroll, l'autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, che era anche un grande matematico, è quello di evitare che due forti giocatori si incontrino al primo o al secondo turno. Applicando questa formula negli accoppiamenti degli ottavi di finale non avremmo avuto un confronto tra il Barcellona ed il Chelsea e probabilmente nemmeno uno tra il Villareal ed i Glasgow Rangers e non avremmo corso il rischio di vedere sorteggiata nei quarti una delle nostre squadre contro il Barcellona.

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