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di MARCO GRASSI CAPITA anche ai migliori di sbagliare i conti.

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Ma sbagliarla proprio in pieno, trascurando di valutare una cosa che invece a Civitanova Marche sarebbe stato basilare considerare: il vento. Proprio quel vento che ha spazzato il rettilineo d'arrivo, in senso contrario al plotone, e che ha messo il suo marchio sulla quarta tappa della Tirreno-Adriatico, quasi più del pur bravo Thor Hushovd, che (comunque con merito) si è portato a casa il risultato pieno. È successo in pratica che, giunti all'epilogo della frazione, e pronti ad uno sprint di gruppo, si attendeva finalmente la zampata di Petacchi su questa Tirreno. Frenato nelle prime tre tappe da percorsi con arrivi in leggera salita (Tivoli e Paglieta) o preceduti da una scalata complicata (Frascati), AleJet aspettava proprio Civitanova per lasciare un segno e rispondere a distanza a quel Tom Boonen che alla Parigi-Nizza ha fatto mirabilie e che lo sfiderà nella Milano-Sanremo di sabato prossimo. Tutto pronto per la volata di Petacchi, quindi. Zabel, che nelle precedenti tappe aveva beneficiato del gregariato proprio di Alessandro, si è messo in testa a tirare il gruppo negli ultimi 500 metri, fungendo da ultimo vagone per il treno Milram. Poi, ai 230 metri, lo spezzino è uscito dalla ruota di Erik e, buttandosi verso le transenne, ha dispiegato il suo sprint. Purtroppo per lui, però, il vento era davvero forte, e ne ha frenato l'impeto. Con un AleJet lanciato come se avesse il freno a mano tirato, per gli altri è stato quasi un gioco venire fuori un attimo dopo e avvicinarlo. Tra tutti quelli che rosicchiavano metri su metri al Petacchi ingolfato, uno è riuscito a mettere a segno lo scherzetto: Hushovd, un gigante norvegese che già un anno fa fu terzo a Sanremo, e che si aggiunge alla lista dei pretendenti alla Classicissima 2006. Un avversario in più per AleJet, che comunque lucidamente ha ammesso l'errore: «Dovevo restare un altro po' nella scia di Zabel, mi sono messo al vento troppo presto». Petacchi, secondo al fotofinish, precede Freire, Pozzato e Hincapie. In classifica, Freire è primo con 14" su Ballan, Mazzanti e Rebellin. Oggi la Tirreno affronta la cronometro di Servigliano: 20 km che cambieranno volto alla corsa. Favorito di giornata, l'americano Hincapie.

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