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Passione straripante di un Paese che vive per la palla ovale

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La capienza del Millenium Stadium viene messa a dura prova dalla passione straripante dei gallesi per i quali il rugby assume significati trascendenti. Quando il Galles gioca, tutto il Galles va allo stadio. Quando il Galles gioca, il tetto dell'avvenieristico Millenium (retraibile) viene lasciato aperto anche in caso di pioggia perché «Dio possa vedere il Galles giocare». Quando il Galles gioca il suo popolo ha l'occasione di esprimere tutta la sua fierezza, spesso ferita nella storia, ma mai piegata. Ascoltare 72.400 voci cantare «Land of my fathers», il solenne inno nazionale gallese, è un'esperienza che evoca atmosfere di una suggestione antica. Appartenenza, partecipazione, amore. Un fiume di maglie rosse esce dalle case il giorno della partita e si riversa in strada per raggiungere lo stadio. Le facce dei bambini portano i colori della bandiera dipinti sulla pelle, insieme con il simbolo del dragone. All'interno dello stadio il fiume si compatta in un muro rosso che accoglie gli avversari con i suoi canti di guerra, antichi come questa terra. La profonda anima celtica del principato si esalta soprattutto nei confronti dell'Inghilterra. Pensate cosa deve essere stato l'anno scorso aggiudicarsi il torneo in capo ad un grande slam da sogno, dopo anni di dominio inglese.L'orgoglio ferito di un popolo riscattato da una vittoria immensa quanto inaspettata. Una squadra che giocava un rugby spettacolare, entusiasmante fatto di continui passaggi, di un gioco vivo. Nei pub da queste parti ancora si narrano storie sui festeggiamenti durati una settimana, sui fiumi di birra che scorrevano per le vie della città. Oggi la squadra non sembra la stessa, ma la fierezza del suo popolo resta immutata. Sull'erba del Millenium, quindici guerrieri in maglia azzurra si batteranno contro tutto questo, si batteranno per cambiare la storia. Ale.Fus.

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