L'attaccante titolare contro la Reggina ma il suo futuro è in bilico: i perché del recente silenzio
Preferisce allenarsi e dare l'esempio sul campo: domani tornerà titolare ma il pensiero va oltre e abbraccia quel futuro che è ancora un rebus. Vuole giocare un altro anno, Di Canio, e vuole farlo nella Lazio. Non conosce alternative, o meglio non le vorrebbe prendere in considerazione, perché si sente laziale fino al midollo. Certo l'ultima offerta è di quelle da leccarsi i baffi: un biennale da 5 milioni complessivi (grazie a sinergie, sponsor e ruoli da testimonial), un'ammaliante sirena che giunge dal paese dei canguri, quell'Australia pronta a coprirlo d'oro pur di assicursene i servigi e di puntare su un'immagine che fa breccia ovunque: in Canada sono state vendute 3 mila copie della sua ultima autobiografia e neanche le polemiche extralcalcistiche hanno ridimensionato la portata del fenomeno-Di Canio. In Inghilterra c'è il Portsmouth che farebbe carte false pur di averlo. Lui, Paolo il trascinatore, è pronto a rinunciare a una barca di soldi pur chiudere in biancoceleste. Nelle ultime settimane però non ha ricevuto segnali, neanche quell'invito diretto che parla di 30 aprile come data per un potenziale appuntamento. Dopo il derby si è chiuso in silenzio, ha cercato di raccogliere le forze e contenere l'amarezza, anche per un'atteggiamento, quello della società, che non lo lascia sereno. Non ne parla, per il momento ma agli amici più stretti non nasconde rabbia e delusione. Aspettava il rinnovo a Natale, lontano dalla luce dei riflettori. Ora però non molla. Non vuole concedere alibi a nessuno, non vuole scadere in polemica. Per aver preso posizioni sulla designazione di Trefoloni come fischietto nel derby si è beccato un deferimento che sarà discusso il 6 aprile, una settimana prima della sfida con il Livorno all'Olimpico. Ora è pronto a congelare l'iscrizione al corso per prendere il patetino di seconda categoria (incompatibile con il ruolo di giocatore professionista) proprio per regalarsi l'ultima stagione in campo. Sempre sul fronte-rinnovi, con Liverani sempre più diretto verso Firenze (pronto un ricco biennale nonostante le speranze di Veltroni di vederlo ancora capitano), si allontana definitivamente anche Dabo: «Purtroppo la Lazio ha problemi economici e non può farmi una grande offerta. Il club mi ha proposto un prolungamento di sei anni ma io volevo un triennale con una cifra più alta. L'anno prossimo vorrei giocare la Champions, non ho firmato ma so che sono interessate a me Arsenal e Newcastle». La coppia nevralgica titolare di questa stagione sarà stravolta. E tra le idee che potrebbero tornare d'attualità c'è quella che porta a Pinzi, un ex in linea con i principi economici del club: l'Udinese potrebbe valutare la sua comproprietà circa 2 milioni. Piace molto Almiron, si segue il portiere Berni della Ternana. Venduti 600 biglietti per la sfida di domani, nel giorno della protesta organizzata dalla Curva, che ha chiesto ai tifosi di disertare lo stadio in segno di protesta nei confronti dell'attuale gestione. Così Lotito su Radio 6: «Non mi sento danneggiato dalla manifestazione». Veltroni: «È un peccato, gli stadi dovrebbero essere pieni». Infine la voce della Nord: «È un gesto estremo, per il bene della Lazio». Oggi conferenza stampa congiunta Lotito-Rossi: complimenti dal sindaco per il rinnovo triennale. Il titolo ha chiuso con un leggero rialzo la seduta settimanale. Il 14 consiglio di sorveglianza per la semestrale.