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Domenica la prima tappa di un percorso in salita

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Da molto tempo la Roma non perdeva, da mesi e mesi restava a digiuno di gol in trasferta, ci voleva Middlesbrough con il suo pantano a segnare una casella negativa, sempre che conti qualcosa questa rattoppata Coppa Uefa, che potrebbe proporre magari una finale tra Zenith San Pietroburgo e Levski Sofia a testimoniarne l'attendibilità. E per fortuna il ritorno contro gli inglesi si giocherà di mercoledì, almeno un giorno in più di respiro per questa pattuglia scheletrica in inevitabile debito di ossigeno. La Roma ha pagato un prezzo pesante a una ingenuità del suo giovanissimo portiere, episodio che ripropone un discorso già fatto, però non manifestamente infondato. Quando è arrivato Doni, un punto interrogativo verso il quale Spalletti aveva già espresso opinione positiva, penso sarebbe stato meglio lasciar partire Curci in prestito per un anno, una transizione senza pressione in A o in B. La retrocessione in panchina, invece, è valsa a far perdere al ragazzo ogni briciolo di serenità: ed è un prezzo che una gestione societaria ancora una volta molto superficiale ha meritato si pagare, quando in tempi leciti avrebbe dovuto puntare su un vecchio marpione come secondo portiere, senza coinvolgimenti psicologici in caso di occasionale presenza tra i pali. Si parte da Ascoli, prima tappa della lunga salita che il calendario propone alla Roma fino al termine del campionato: con i viaggi a Torino, a San Siro (Milan), a Firenze, a Palermo. E in mezzo, dovesse continuare l'avventura europea come i tifosi auspicano, i terribili giovedì di Coppa Uefa, ma anche la semifinale della Coppa Italia, diventata traguardo possibile. Un cammino accidentato, che non sarà facile gestire di fronte all'indisponibilità di una sola punta di ruolo, senza trascurare i disagi che i centrocampisti possono patire, nei loro inserimenti, in assenza di un Totti che illumini e conforti ogni loro iniziativa. Salvo il reparto difensivo, che dispone di alternative fin troppo valide, con qualche problema di scelta, gli altri eroi di Spalletti non possono concedersi soste, né un minimo di relax mentale. C'è da augurarsi che siano ancora in grado di far valere, senza apprezzabili cali di rendimento, la splendida condizione atletica che li ha sorretti fino a questo momento.

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