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di ALESSANDRO FUSCO CARDIFF — Mancano due partite al termine di una delle edizioni del Sei Nazioni più incerte di sempre.

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30)la sua sfida proprio al Galles sull'erba del Millenium Stadium. La posta in palio per gli azzurri, a parte l'obiettivo di evitare il cucchiaio di legno, è importante soprattutto a livello psicologico. La squadra che — è bene ricordarlo — si confronta nel torneo con i vertici del rugby europeo e mondiale, ha mostrato progressi notevoli anche solo rispetto alla scorsa stagione. Negli occhi di tutti gli osservatori restano le ottime prestazioni contro Irlanda e Inghilterra ed il primo tempo contro la Francia, ma il rischio è che nelle teste dei giocatori resti a sedimentare la delusione di risultati al di sotto delle proprie capacità e dei progressi compiuti. Per scongiurare tutto questo la barca azzurra ha bisogno della prima vittoria in questo torneo, della prima assoluta in trasferta. Pierre Berbizier, grande conoscitore di uomini, lo sa bene e toglie pressione ai suoi ostentando serenità: «Se pensiamo alle nostre prestazioni fin qui restiamo sorpresi del nostro posto in classifica, ma non dobbiamo dimenticare la competitività del torneo ed il valore degli avversari. Siamo cresciuti e cresceremo ancora, le nostre sconfitte non sono arrivate per un problema di convinzione, visto che le abbiamo condotte per un'ora. Più probabilmente dobbiamo ancora crescere sotto il profilo della gestione e imparare a uccidere le partite che stiamo dominando». La formazione azzurra presenta due novità assolute per questa edizione del torneo, Galon giocherà estremo al posto di Stoica e Zaffiri prenderà la maglia n.7 di Mauro Bergamasco: «Entrambe le sostituzioni sono per infortunio — spiega Berbizier — e rappresentano l'opportunità di vedere a questi livelli due giocatori interessanti. Zaffiri (28enne capitano del Calvisano, aquilano al suo ottavo cap) è un sostituto testuale di Bergamasco ed è complementare alle altre terze linee, Parisse e Sole. Galon (quinta presenza per lui) ha fornito un'ottima prova in novembre contro Tonga e ha una buona occasione per riproporsi ad alto livello. Abbiamo lavorato molto su di loro, siamo sereni». L'ultimo dubbio riguarda il tallonatore Ongaro che potrebbe risultare debilitato da una febbre della scorsa notte. Per il resto l'Italia conferma l'ossatura che ha finora bene impressionato con il ritorno di Dellapè al posto di Del Fava a fianco del capitano Bortolami in seconda linea. I nostri avversari non sono in un momento positivo. A parte la sconfitta contro l'Irlanda nel turno precedente, lamentano una lunga lista di infortunati, il capitano Gareth Thomas e Cockbain sono solo due dei più famosi, anche se hanno recuperato l'apertura Stephen Jones, determinante leader del gioco d'attacco. Le dimissioni del CT Ruddock a torneo iniziato hanno portato alla guida del Galles il suo assistente australiano Scott Johnson, profeta dell'off-load, il riciclo veloce dell'ovale senza passare dai raggruppamenti a terra. Fu proprio questa tecnica, tipica dell'emisfero australe, a permettere al Galles il grande Slam dello scorso anno ma oggi i due centri interpreti perfetti di quel gioco, Shanklin ed Henson, non ci saranno. Il primo è fra gli infortunati, mentre l'ex-divino Henson siederà in panchina dopo il disastro di Dublino. C'è da augurarsi che la caduta degli dei sia solo all'inizio.

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