Regalo del Werder, la Juve avanza
Il portiere tedesco regala a Emerson il 2-1 in extremis: bianconeri ai quarti
E, senza una papera clamorosa del portiere tedesco Wiese, saremmo qui a recitare il de profundis della Signora. In realtà, sembrava che tutto potesse essere facile come bere un bicchier d'acqua quando un'iniziativa di Nedved da destra trovava subito impreparata la difesa tedesca. In realtà, si trattava di una sbavatura che non comprometteva la fiducia del Werder nei propri mezzi: squadra aggressiva ben oltre la linea di metà campo, con Borowski a fare il pendolo a sinistra e Baumann assoluto signore della fascia centrale, la compagine di Schaaf regalava scampoli di gran calcio cui la Juve assisteva quasi inebetita. Simbolo negativo dei bianconeri, un Vieira assolutamente irriconoscibile, lento negli spostamenti e approssimativo nei fraseggi: il solo Emerson non riusciva ad arginare i pari ruolo avversari, mentre Nedved si sbatteva da una parte all'altra trovando però poca collaborazione sia in Ibrahimovic che in Trezeguet. Così, appena prima del quarto d'ora, l'ex parmense Micoud puniva l' approssimazione di Zebina (inguardabile: non giocava da più di un mese) e Thuram battendo Buffon in uscita e complicando i piani della Signora. La reazione bianconera era più di nervi che altro. I tacchetti si arroventavano, le entrate al limite non si contavano ma il punteggio non cambiava fino a metà gara. L'inizio ripresa vedeva una Juve arrembante con il solito Nedved, ma erano ancora Klasnic e Borowski a mancare il colpo del ko praticamente a tu per tu con Buffon. Capello chiedeva il miracolo a Mutu e Del Piero, ma il pareggio arrivava dopo un rinvio lunghissimo di Buffon sul quale si avventavano prima Nedved e poi Trezeguet, autore della conclusione che ridava speranza al popolo bianconero. Il colpo di scena arrivava a una manciata di secondi dalla fine quando Wiese, portiere fino a quel momento irreprensibile, non tratteneva un cross di Nedved permettendo a Emerson di insaccare a porta vuota. Incredibile ma vero.