Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

BERLINO — «Stiamo molto meglio di un anno fa, non sono mai stato così ansioso di correre».

default_image

  • a
  • a
  • a

Il circus sta per rimettersi in moto: l'appuntamento è fissato in Bahrain, dove domenica è in programma il primo Gp dell'anno. «Finalmente — scrive Schumi sul suo sito ufficiale — è arrivato il momento, sta per partire la nuova stagione. Non credo di essere mai stato così impaziente di gareggiare». Il desiderio di scendere in pista è proporzionale alla fiducia nella nuova Ferrari. «Ci sentiamo pronti, vogliamo lasciare una buona impressione sin dalla prima gara», dice il pilota tedesco. «Conosciamo il circuito alla perfezione, visto che abbiamo provato lì nel mese di febbraio». La Ferrari si prepara ad andare in Bahrain con uno stato d'animo completamente diverso rispetto a quello di un anno fa. «Io non posso vincere in Bahrain, mio fratello si scordi il titolo: la Ferrari non sarà campione del mondo». Il Mondiale 2006 di Formula 1, che scatterà domenica con il Gp del Bahrain, non riserverà grosse soddisfazioni alla famiglia Schumacher, almeno secondo quanto dichiara Ralf in un'intervista alla «Bild». Schumi jr parte con una considerazione sulle potenzialità della sua Toyota. «Ovviamente spero di vincere in Bahrain -dice- ma non mi sembra possibile, non siamo abbastanza veloci. Lo scorso anno abbiamo festeggiato per il secondo posto di Jarno Trulli: un risultato del genere, quest'anno, sarebbe più che sorprendente». La prima gara della stagione, secondo Ralf, potrebbe trasformarsi in una festa per la Renault. «Loro sono in prima fila. È impressionante ciò che Briatore e i suoi uomini sono riusciti a fare... tanto di cappello». «Speriamo che Michael Schumacher non si ritiri. Se questo dovesse accadere, speriamo che la Formula 1 si riveli più grande di lui». È l'auspicio di Bernie Ecclestone a pochi giorni dall'inizio del Mondiale 2006 di Formula 1. «Big Bernie», boss del circus, si augura che questo non sia l'ultimo anno della carriera del tedesco. Se Schumi dovesse smettere di correre, non crollerebbe il mondo. «In passato — dice Ecclestone — abbiamo perso un grandissimo come Ayrton Senna. Tutti dicevano che la Formula 1 era arrivata alla fine. Non è andata così».

Dai blog