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Juventus, vietato sbagliare

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Capello non sorride mai, come ha abituato tutti alla vigilia di partite importanti per non dire decisive. I giornalisti tedeschi, in compenso, sono arrivati a frotte a Torino nemmeno si aspettassero un'altra cerimonia di inaugurazione olimpica. Questa, in sintesi, l'atmosfera che si respirava ieri al Centro Sisport, dove la Juve ha svolto la seduta di rifinitura prima di affrontare il Werder Brema cui chiederà il pass per i quarti di finale di Champions League. «Rispetto all'anno scorso siamo migliorati in tutto, la squadra ha preso consapevolezza e può battere chiunque», è il manifesto di Capello. L'anno scorso, per chi non lo ricordasse, è stato quello in cui la Signora fece fuori il Real Madrid negli ottavi di finale prima di cadere nei quarti per mano del Liverpool: una ferita non rimarginata, anche se lo stesso Capello dice che «non prendemmo sotto gamba nessuno, semmai furono gli inglesi a impedirci di giocare. Ma adesso la musica è completamente diversa: abbiamo rispetto del Werder così come l'abbiamo avuto del Liverpool, ma spero e credo che l'esito sarà diverso». Ottimismo a piene mani, senza volersi negare nulla. «Dovessimo uscire dalla Champions, io continuerei a vedere il bicchiere mezzo pieno, non so voi». Non sarebbe così semplice, a dire il vero, pur con un campionato praticamente vinto in carrozza nonostante domenica prossima sia in programma la sfida con il Milan. In ogni caso, problemi che si affronteranno più avanti. «Stiamo bene, fisicamente e psicologicamente. Gli infortunati? Trezeguet non ha più alcun problema, Ibra accusa ancora un leggero fastidio». Impressione: se lo svedese starà appena bene, giocherà lui e qui subentra il faccione triste di Del Piero, che potrebbe annusare ancora l'aria della panchina. «Sappiamo tutti — dice l'attaccante — l'importanza della partita, ma non siamo preoccupati né mi sento particolarmente responsabilizzato».

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