di FABRIZIO FABBRI GERUSALEMME — Non sarà facile per la Virtus Roma staccare il biglietto ...
«Ma l'errore più grosso — dice Bodiroga — sarebbe quello di pensare di poterlo gestire. La nostra squadra ha delle caratteristiche diverse. E in passato abbiamo dimostrato di sapere giocare anche quando siamo sotto pressione, come a Le Mans o a Kazan. Qui dovrà essere la stessa cosa». Il fuoriclasse serbo mette poi i suoi sull'attenti per il clima che li aspetterà. «Hanno un pubblico molto caldo, ma noi dovremo solo concentrarci al massimo sulle cose che sappiamo e che abbiamo provato. Questo sarà il quarto incontro che giochiamo contro nella stagione. Le carte sono ormai scoperte». Chi cerca di nascondere la tensione dietro il suo sguardo burbero è Svetislav Pesic. Un lungo sonno dopo lo scalo tecnico del volo charter a Dubrovnik, prima di arrivare a Tel Aviv, ultima tappa d'avvicinamento verso Gerusalemme. Dove il mentore serbo ha condotto i suoi ad allenarsi alle 21 locali per prendere contatto con il parquet dove verrà giocata la partita. «Dopo una gara molto difficile come quella di sabato scorso contro Treviso, il nostro primo obiettivo era quello di lavorare sul recupero fisico. Dal punto di vista tattico c'era ben poco da preparare. Roma e Gerusalemme si sono già affrontate tre volte in questa stagione, anche se ogni partita fa storia a sé. Ci aspetta un confronto duro, con una posta in palio diversa dal solito. Quanto alla preparazione psicologica sul match, la cosa più importante è dimostrare in campo l'atteggiamento giusto per vincere. Otto punti di vantaggio non sono molti e, da parte dell'Hapoel, è lecito attendersi una gara diversa rispetto a quella di Roma, con un'altra aggressività. Dobbiamo rispondere con la giusta mentalità soprattutto in difesa». Pesic poi chiama a raccolta tutto il suo gruppo. «In una fase della stagione in cui si giocano due partite a settimana, è fondamentale il contributo della panchina. La gente parla di Ronaldinho, Totti, Bodiroga e Hawkins ma poi serve l'apporto di tutti e, nelle gare in cui si gioca punto a punto, c'è bisogno soprattutto di avere altre risorse alle quali attingere». Ma qualcosa sul piano tattico che la Virtus metterà sul parquet arriva da Vlado Ilievski. «Non dovrei essere io a marcare Jenkins. Lui è un giocatore molto veloce ma che è anche capace di giocate molto fisiche. Penso che a prenderlo in consegna sarà Hawkins. Poi se il coach chiederà anche a me di difendere su di lui non mi tirerò indietro». Il play macedone ha ormai preso saldamente in mano le redini della squadra. «Ci voleva un pò di tempo per trovare la giusta intesa. In palestra stiamo lavorando molto. Sapevo che era importante avere un pò di pazienza. L'intesa con i miei compagni è sempre migliore ma abbiamo ancora margini di miglioramento». Sarà dunque un sfida tiratissima con l'Hapoel Gerusalemme (uscito vincitore nell'ultimo turno di campionato contro il Ramat Hasharon 97-78), che si presenterà al Malcha Arena,dove è previsto il tutto esaurito, con il roster al completo.