Roma ora credici
30),Spalletti tiene l'ormai consueto «low profile» e si tiene stretto questo quarto posto conquistato a suon di vittorie e record. Ad aspettare lui e la sua «nuova» Roma ci sarà l'Olimpico delle grandi occasioni: oltre sessantamila spettatori con Totti ancora a bodo campo (stavolta però più spostato verso la Sud). La tifoseria giallorossa ha preparato una coreografia che interesserà tutti i settori dello stadio e il leit motive sarà ancora il ritornello, ormai noto nella capitale, del successo al derby contro la Lazio: po, po... po, po, po... po, poooo, po. Ma Spalletti, che dopo il successo contro la Lazio aveva perso totalmente i freni inibitori e s'era lasciato andare a un'euforia inaspettata, ora chiama alla concentrazione i suoi. «I miei ragazzi fanno bene a crederci — spiega il tecnico sulla rincorsa al secondo posto — è segno che vogliono migliorarsi e che hanno gli stimoli giusti». Contro l'Inter vuole vincere e continuare la rincorsa a quello che ormai nella testa di tutti i romanisti: il terzo posto occupato ora proprio dai nerazzurri e perché no... magari un pensiero anche a quella piazza d'onore che eviterebbe un preliminare di Champions davvero complicato. «Aver raggiunto questo record — attacca il tecnico giallorosso alla vigilia della gara — non crea un pericolo di appagamento, ma ci invoglia a fare ancora meglio. Molti giocatori sono qui da diversi anni e sanno come gestire l'entusiasmo. Ho visto i comportamenti giusti». Ovvio però che bloccare questa Roma ora diventa l'obiettivo di tutti. «Vero, darà ai nostri avversari uno stimolo in più per cercare la vittoria». Sarà l'Inter di mancini, al quale la sconfitta dell'andata non è ancora andata giù, a provare lo sgambetto ai giallorossi. Spalletti, pur senza timori reverenziali, tiene in grande considerazione gli avversari. «Dell'Inter temo tutto, perché vuole arrivare seconda, ha giocatori forti e motivati. ha grande individualità e nel complesso è una squadra più forte di noi che siamo in quattordici. Mancherà Adriano? Peccato, mi sarebbe piaciuto vederlo, quindi noi passiamo da favoriti non avendo assenze...» dice scherzando con chiaro riferimento all'assenza di Totti. Sarà la solita Roma con un'unica assenza rispetto a quella che vinto il derby: non ci sarà Aquilani squalificato per «esultanza scomposta» dopo il gol alla Lazio. Spalletti non l'ha presa benissimo. «Se ci sono i regolamenti — spiega il tecnico — gli atteggiamenti devono essere diversi. Togliersi la maglia dopo un gol, si sa, determina ammonizione». Sul futuro pochi dubbi. Spalletti respinge al mittente le azioni di disturbo in chiave contratto. «Qui sto bene — dice quasi sorridendo visto il momento che sta vivendo a Roma — sono contento di quello che sta venendo fuori. È un grosso impegno e ci sarà da proseguire quello che abbiamo iniziato. Più che il contratto ora mi interessano i rapporti e quelli che ho con la mia dirigenza sono ottimi. Il futuro è troppo in la, io penso al presente».